fascisti (?), novax (?), paraculi(e)
Mai come questa volta il detto secondo cui solo l'uomo che morde il cane fa notizia risulta confermato dal modo in cui il mondo della informazione e quello della politica stanno affrontando la questione della lotta alla pandemia.
Abbiamo combattuto una durissima battaglia contro il virus, fatta di tante rinunce individuali e da un grande impegno nella azione di governo iniziato con l'avvento del governo Draghi e l'arrivo del generale Figliuolo.
Ci sono i risultati (in termini di minor contagi, meno morti e meno malati gravi). Questi risultati, in termini economici, sono costosissimi perché, al di là del costo vivo dei vaccini che, temo, dovrà proseguire per almeno un altro anno ai ritmi odierni, c'è il costo dell'impianto organizzativo legato alla somministrazione che ha comportato la messa in opera degli hub e la messa in crisi dei bilanci delle ASL (e indirettamente delle Regioni, bubbone che non è ancora esploso, di cui si sente parlare, e che esploderà a breve).
Dunque la guerra è in atto e da più parti: Grillo, Salvini, Meloni … e anche Landini: sento parlare di pacificazione. Come ci insegna la storia italliana dopo il 45, la pacificazione si fa a guerra vinta e non a guerra in corso (e in quel caso, crea comunque una miriade di piccole ingiustizie).
In questi giorni abbiamo di fronte due problematiche: il coro dei no-green pass, la discussione sulla messa fuori legge di Forza Nuova.
E' fuori dubbio che esiste una fetta di popolazione, tra il 5 e il 10%, che per le ragioni più diverse si oppone alla vaccinazione: difesa del diritto individuale, irresponsabilità sociale, paura, convinzione che tutto e sempre gli sia dovuto, anarchismo, cultura del tanto peggio tanto meglio. Non vanno confusi con la sparuta minoranza dei non vaccinati per ragioni medico-sanitarie, quelli vanno asistiti, certificati e hanno diritto al tampone gratis oltre ad eventuali ulteriori tutele e alla precedenza in caso di malattia, alle cure più efficaci e personalizzate.
La fetta dei ribelli in nome della irresponsabilità sociale sta trovando, in questi giorni che prevedono l'obbligo del green pass, una insperata sponda in alcune forze politiche (Lega e Fratellli d'Italia), in alcuni centri di potere organizzato (come per esempio Confcommercio) e in settori estesi del mondo della informazione (quelli per i quali solo l'uomo che morde il cane fa notizia).
Ecco allora il clamore sulla necessità di una pacificazione, la risonanza data a quell'omuncolo triestino che vuole bloccare il porto anche se, sbagliando, gli hanno concesso i tamponi gratis (perchè, dice lui, si tratta di una questione di principio, di una battaglia per la libertà), ecco il clamore mediatico sulla scadenza del 15 ottobre: mancherà la farina, mancherà la benzina, mancherà l'argilla per fare le ceramiche a Faenza, … date l'assalto ai forni. A questo proposito, cosa ci vuole a fare un provvedimento che dichiari che gli autotrasportatori dell'est, vaccinati con lo Sputnik, possono circolare? Credo che, da parte di molti, manchino il senso della misura e un po' di pragmatismo.
Il governo per ora tiene duro ma ci sarebbe bisogno di un impegno solidale maggiore e una bella manifestazione di quella stragrande maggioranza dei cittadini che credono nella costituzione e nel patto di cittadinanza. Invece le forze politiche di centro sinistra la buttano sull'antifascismo (visto come collante di unità) e gli altri replicano con la salvaguardia del silenzio elettorale, con il non ci sono solo i fascisti da colpire, … E il teatrino prosegue.
Che quelli di Forza Nuova siano dei fascisti, non ci piove, che il mondo del qualunquismo novax sia ideologicamente molto più vasto di quello fascista non ci piove altrettanto (e basta ascoltare 5 minuti il segretario della CGIL per capirlo). Che ci sia molta confusione in giro non c'è dubbio e come al solito, a sinistra, spuntano intellettuali, bisognosi di vetrina, che fanno osservare che non dobbiamo lasciare alla destra la battaglia per le libertà.
Bene, verso gli eversori si muova la magistratura; sia esemplare come lo fu all'epoca del terrorismo rosso. Si muova anche il ministero degli interni: Lamorgese; ci racconti quel che vuole sulle ragioni di opportunità per le quali il questore di Roma non ha impedito l'assalto alla CGIL (fare il male per salvaguardare il bene) ma ci dica anche che provvedimenti prenderà contro gli inetti e cosa farà per impedire che certe cose si ripetano. Agisca bene e con fermezza il governo e lo faccia sentendosi dietro il consenso del paese e delle forze politiche che lo appoggiano (non lasciamo Draghi da solo a prendere le decisioni difficili).
Non si lascino alibi a quelli della serie: io sono per l'obbligo vaccinale, ma sono contro l'uso esteso ed obbligatorio del green pass che, come è noto a tutti, è una misura transitoria e provvisoria per verificare se, con lo strumento del condizionamento, si può evitare l'obbligo. In questo quadro vanno spernacchiati in maniera esplicita quelli dei tamponi gratis per tutti: remano contro e pensano che le casse dello stato siano il bancomat. Sono gli stessi (ogni riferimento a Salvini è voluto) che vogliono che si renda eterna quota 100 (e fingono di non ricordare che si trattò di un compromesso esplicitamente provvisorio e a termine per riparare ad alcune incongruenze della riforma Fornero) e si oppongono ad ogni tentativo di riforma della macchina statale per poter dire che solo il loro avvento salverà il mondo.
Sono anche per spernacchiare tutti quelli che con la scusa della privacy rendono complicati i controlli. Come per le scuole anche per le aziende i datori di lavoro non potranno conservare i QR code in modo di velocizzare le verifiche. Viviamo nell'epoca in cui tra Google e i social tutti sanno tutto di tutti (badate per esempio alla applicazione con cui google ci fa la history del dove siamo stati nell'ultimo mese) ma non si possono conservare i QR code. Mi viene in mente il fallimento della app Immuni con cui si doveva fare il tracciamento dei contatti a rischio annegata in un mare di privacy.
La situazione è complessa e in costante miglioramento, ci sono problemi da affrontare, ma non siamo il Cile all'epoca dello sciopero dei camionisti che fece da premessa al golpe militare di Pinochet. E il paraculo? Non faccio nomi, scovate voi a chi mi riferisco visto che paraculo è colui che, il più delle volte in maniera occulta, cerca di volgere una situazione a proprio vantaggio. Nell'articolo c'è più di un paraculo di genere maschile e femminile.