educare o inculcare
Mi sono ascoltato l'intervento di Berlusconi al convegno dei cristiano-riformatori. Lo trovate qui. Della volgarità e gravità del riferimento alla scuola di stato ho già scritto con Presidente si vergogni e non si permetta.
Ieri intervenendo su Facebook ho scritto, a botta calda, più di una volta mi è capitato che mi assegnassero adolescenti rovinati da famiglie inesistenti o da famiglie in rotta; grazie alla scuola ne abbiamo fatto dei cittadini coscienti di sè, disponibili e critici; non sempre funziona, ma ci proviamo; quello che non facciamo mai è l'indottrinamento, nè sistematico, nè subdolo; non accettiamo insulti da chi fa i soldi con il grande fratello.
Ci voglio tornare sopra perché in quei pochi minuti di interevento se ne sono sentite di ogni e il Berlusconi che parla a braccio è il migliore, quello vero. Mi ricordava uno di quei venditori di scatolette che si vedevano una volta alle fiere di paese: per mille lire ti dò due scatole di tonno, l'antipasto piemontese, i piselli, i fagioli, la carne in scatola … (bella signora, non si agiti).
C'è stata intanto una lunga digressione sulla sua storia di ex alunno salesiano. Dai salesiani avrebbe introiettato l'anticomunismo. Anche io ho fatto la stessa esperienza dal 56 al 60.
Ho ricordi belli (il canto, il gioco, la serietà) e ricordi brutti (la durezza di talune punizioni, anche corporali) sul versante educativo ma, se ripenso alla dimensione strettamente culturale (oggi per fortuna superata), mi ricordo dei messaggi sulla storia italiana che non si potevano scrivere sui libri ma si dicevano a voce (Garibaldi un bandito, la massoneria che rapisce i bambini per educarli all'ateismo, …).
Non ho grandi ricordi sul comunismo, forse ero io che non capivo, ma quando ci ho ripensato a metà degli anni 60, mi sono detto, forse quelle polemiche antiunitarie sono solo un retaggio della Torino del secondo 800 quando don Bosco si confrontava con lo stato liberale laico e anticlericale.
Comunque tanto di cappello ai salesiani; così tanto che in III media mi è persino venuta la voglia di fare il salesiano (cantavamo: giù dai colli, un dì lontano, con la sola madre accanto, sei venuto a questo piano …). Secondo me, ogni tanto la canticchia anche il cardinal Bertone.
Per ritornare a Berlusconi gli sono scappate due battute su cui nemmeno il figlio di Bossi avrebbe sbagliato:
- la prima ha a che fare con il comunismo; il nostro ha detto che mentre in Inghilterra i comunisti ad un certo punto sono diventati laburisti e in Germania (a Bad Godesberg) sono diventati socialdemocratici, in Italia i comunisti ci sono ancora. Gli consiglio una telefonata all'amico Putin (senza disturbarlo troppo). Persino lui (che ha studiato per fare il capo del KGB e dunque la storia gliela hanno fatta fare, anche se riscritta secondo i canoni della rivisitazione) sarebbe in grado di spiegargli che: a) il laburismo è nato nell'800 come erede del cartismo e dei fabiani e non ha mai avuto a che fare con il movimento comunista b) a Bad Godesberg nel 1959 la SPD (il partito socialdemocratico tedesco erede della II internazionale di Kautksy – l'antagonista di Lenin) abbandona definitivamene il marxismo (non il comunismo, con cui non ha mai avuto niente a che spartire) e sceglie l'economia di mercato.
- la seconda è molto più grave, perché certe cose di storia si imparano studiando, ma certe deformazioni sul tema della scuola, della educazione e della famiglia uno se le trascina per sempre. Ha detto che i professori vorrebbero inculcare principi opposti a quelli che le famiglie vorrebbero inculcare ai loro figli. Si, ha proprio detto inculcare tutte e due le volte. Lo stato inculca e la famiglia inculca. Noi poveri funzionari dello stato democratico lavoriamo per educare (che vuol dire tirar fuori) e la scuola del servizio pubblico (statale e paritaria) si fonda sull'idea del confronto tra cultura. Il Presidente del Consiglio che confonde la scuola paritaria pubblica con la scuola privata merita tutta la nostra commiserazione e meriterebbe anche quella delle famiglie cattoliche che hanno da sempre posto l'attenzione sulla Comunità Educante e non sulla Comunità Inculcante. Un'ultima considerazione; Veronica Lario ha mandato i suoi figli alla scuola steineriana dove una cosa è certa: non si inculca nulla. Ma forse lui non si occupava di educazione: questione di donne.
ore 14:40 il ministro dice la sua
Il ministro Gelmini dichiara: Il pensiero di chi vuol leggere nelle parole del premier un attacco alla scuola pubblica è figlio dell’erronea contrapposizione tra scuola statale e scuola paritaria. Per noi, e secondo quanto afferma la Costituzione italiana, la scuola può essere sia statale sia paritaria. In entrambi i casi è un’istituzione pubblica, cioè al servizio dei cittadini.
Fine del tema, anzi, del pensierino. La legge sulla parità nel sistema pubblico è stata addirittura fatta dal centro sinistra. Quello che non lo sa è Berlusconi e il suo ministro farebbe bene ad informarlo.
Ma sui docenti che inculcano come la mettiamo? La polemica è stata su questo aspetto. Il Presidente del Consiglio, identificando la scuola di stato con la scuola pubblica ha detto che i docenti che operano in essa conculcano le menti indifese e lo fanno contro la volontà delle famiglie. Il ministro dell'Istruzione fa finta di non aver sentito o addirittura pensa che il Presidente del Consiglio abbia ragione?
Ma ecco che arriva il Presidente del Consiglio
ore 16:30 anche Berlusconi si fa scrivere un comunicato
Come al solito anche le parole che ho pronunciato sulla scuola pubblica sono state travisate e rovesciate da una sinistra alla ricerca, pressoché ogni giorno e su ogni questione possibile, di polemiche infondate, strumentali e pretestuose.
Desidero perciò chiarire nuovamente, senza possibilità di essere frainteso, la mia posizione sulla scuola.
Il mio Governo ha avviato una profonda e storica riforma della scuola e dell’Università, proprio per restituire valore alla scuola pubblica e dignità a tutti gli insegnanti che svolgono un ruolo fondamentale nell’educazione dei nostri figli in cambio di stipendi ancora oggi assolutamente inadeguati.
Questo non significa non poter ricordare e denunciare l’influenza deleteria che nella scuola pubblica hanno avuto e hanno ancora oggi culture politiche, ideologie e interpretazioni della storia che non rispettano la verità e al tempo stesso espropriano la famiglia dalla funzione naturale di partecipare all’educazione dei figli.
Le mie parole, perciò, non possono essere in alcun modo interpretate come un attacco alla scuola pubblica, ma al contrario come un richiamo al valore fondamentale della scuola pubblica, che presuppone libertà d’insegnamento ma anche ripudio dell’indottrinamento politico e ideologico.
L'avevo premesso il vero Berlusconi è quello che parla a braccio. Dice che non l'abbiamo capito ma è lui a non capire la gravità di quanto ha detto tanto è vero che innesta la tiritera della riforma.
Poi alla fine si ricorda dell'oggetto e non si sottrae e se la prende con le culture che non rispettano la verità ed espropriano la famiglia dalla funzione naturale di partecipare alla educazione dei figli. Lui è stato così espropriato da non ricordarsi del tipo di scuola in cui sono stati cresciuti i suoi. Ci risiamo anche con l'indottrinamento politico e ideologico.
Vedo che la protesta monta; vedo anche che è stato inutile auspicare una scialuppa di salvataggio da parte del ministro. Ci voleva poco a scusarsi e a ringraziare i docenti che mandano avanti la scuola pubblica. Il comunicato è invece un inno al come siamo stati bravi. Serve una grande protesta senza simboli di partito ma con tanti simboli di tipo associativo (professionale, sindacale, solidaristico).
La scuola era rimasta fuori dalla querelle politica e il Presidente del Consiglio vuole buttarcela. La mobilitazione deve avere una parola d'ordine: viva la scuola pubblica, salviamo la sua autonomia contro le crociate ideologiche. Impediamo lo scontro politico ideologico a scuola.
Ma chi è quel Presidente del Consiglio che avvelena i pozzi? Siamo alle soglie di una crociata ? E' questo il Presidente che non si occupa delle sue vicende giudiziarie e che governa?