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povero Brunetta — 2 commenti

  1. I problemi della scuola sono reali. Quando i problemi ci sono, bisogna conoscerli, capirli, tracciare i fenomeni che causano e conseguono, occorrono i dati, altrimenti sono chiacchiere. L’Area statistica del CISEM si propone proprio questo obiettivo: raccogliere i dati per conoscere i problemi dell’istruzione provinciale milanese, affinché la programmazione scolastica sia in grado di provvedere alla migliore possibile qualità. Non sono dati compilativi. L’esperienza sul campo del CISEM ha permesso e affinato un database ormai pluridecennale che si caratterizza per la capacità di descrivere gli andamenti di scolarità, ma anche gli orientamenti formativi (di genere, di comparto, di indirizzo di studio), gli aspetti della dispersione (insuccesso, ritardo scolare, rischio di abbandono), il bilancio domanda/offerta territoriale e l’individuazione delle carenze, la presenza degli stranieri, i fenomeni di pendolarismo, eccetera.
    Ebbene sì, l’ufficio statistico del CISEM sente il bisogno di dare un senso alla propria esistenza perché chi qui lavora (troppo pochi e davvero poco pagati) lo fa per passione, perché ci crede, perché sarebbe un insulto alla ragione disperdere una serie storica di dati di grande qualità. Il senso della propria esistenza sta nel credere nella ricerca, nella buona ricerca.
    Se si disturbano i DS delle scuole della provincia di Milano e delle provincie limitrofe, ciò è dovuto al fatto che i dati di base, su cui si costruiscono le elaborazioni, stanno nelle scuole. Si rafforza la burocrazia? Certamente no, la ricerca non è mai burocrazia. Si complica il funzionamento del sistema pubblico? Per certi versi sì, perché alle scuole si chiedono dati, così come fa il Ministero, la Regione, altri. L’Area statistica del CISEM non è affatto indifferente al problema e più volte, nel corso degli anni, ha tentato un raccordo delle raccolte dati. I progetti non sono andati a buon fine, perché ogni organismo acquisisce dati secondo le proprie necessità, in una conformazione che non ben corrisponde alle esigenze della ricerca.
    Dallo scorso anno esiste l’anagrafe regionale informatizzata, iniziativa davvero egregia per i dati numerici delle iscrizioni. L’Area statistica del CISEM ha preso subito contatto con i responsabili, ha avuto accesso ad alcuni dati, li ha valutati, utilizzati. Attualmente l’anagrafe regionale non restituisce però tutti i dati necessari, nelle conformazioni utili alla ricerca qualitativa (oltre che quantitativa), e non li restituisce comunque in un formato utilizzabile per ulteriori elaborazioni oltre quelle proposte e predisposte. Cosicché, considerazione cui si è giunti anche con i responsabili regionali, non è proprio possibile un’estrazione dei dati dall’anagrafe regionale.
    Così rispondiamo al dirigente scolastico che ci ha chiesto perché non usiamo l’anagrafe regionale. Rispondiamo, come è nostra abitudine, poiché siamo un servizio al servizio anche delle istituzioni scolastiche, molte delle quali hanno imparato negli anni a rivolgersi a noi ottenendo elaborazioni personalizzate che implicano un nostro lavoro, che svolgiamo assai volentieri dato che chi si dedica alla ricerca trae piacere dal constatare l’utilità del proprio lavoro.

    • Falletti mi ha inviato stasera questa mail con l’allegato che ho provveduto a pubblicare.
      Gentile prof. Claudio Cereda,
      rispondo, nell’allegato, alla sua mail del 25 febbraio 2011, scusandomi per il ritardo, dovuto esclusivamente ad un lungo problema personale di salute.
      Abbiamo avuto una conversazione telefonica in mattinata e, nel ringraziarla anticipatamente per l’invio dei dati richiesti, le chiedo cortesemente di pubblicare questa mia risposta nel suo blog, accanto al suo intervento.

      Oggi ho fatto una chiacchierata telefonica con Falletti ci siamo chiariti alcune cose e ho cercato di dare una mano come è nel mio stile. Quanto richiesto avrebbe richiesto circa 4 giornate di lavoro di un assistente amminsitrativo. Ho trovato una soluzione di compromesso e Falletti, appena rientrato da una malattia ha inviato il messaggio che trovate qui sopra. Come si legge dalla risposta esistono dei problemi di rapporto con l’anagrafica regionale che, nell’interesse della pubblica amministrazione, vanno affrontati e risolti.

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