di padre in figlia

Ho terminato di vedere su Rai Play una miniserie TV del 2017 con regista Riccardo Milani da un soggetto di Cristina Comencini. Il titolo è molto significativo di padre in figlia. Il padre Giovanni Franza è interpretato da Alessio Boni mentre la figlia è Cristiana Capotondi che a me, più la vedo recitare, ricorda la reincarnazione di Carla Gravina nel modo di muoversi e nella prossemica.

Di padre in figlia mi ha fatto tornare alla mente un bel film di Cristina Comencini, speriamo che sia femmina tutto giocato su una comunità di donne con le loro specificità individuali ma anche con la tesi di un primato del genere femminile. Il padre Giovanni Franza e la madre Franca (Stefania Rocca) sono due figure molto diverse che, come si capirà nell’ultima puntata, hanno alle spalle una vicenda dolorosa iniziata in Brasile nella comunità degli emigranti italiani dal Veneto che hanno fondato nuova Bassano e che sono diventati marito e moglie senza una vera storia sentimentale alle spalle.

La vicenda si svolge tutta a Bassano del Grappa con il suo Brenta e il suo Ponte di legno dove si trova lo spaccio azio aziendale della Grappa Nardini che fa grappa dalla fine del 700. Ne parlo perché il protagonista è un produttore di grappa che impianta una azienda – da distilleria Franza, a distilleria Franza e figlio per finire come distilleria sorelle Franza) e già questa cosa mi ha fatto tornare in mente che il calzaturificio di mio nonno si chiamava calzaturificio Monzese di Alessandro Cereda e figlio. Il figlio era mio padre Alfredo che ha gestito la scomparsa di quella impresa, in questo caso il figlio era Antoonio cui non interessava nulla della vita del padre e del suo stile di vita. Era costume in quei tempi: l’erede era il figlio maschio.

L’inizio del film vede la moglie Franca, incinta al nono mese, andare a recuperare il marito in un bordello dove lui incontra la sua amante storica Pina Zanchetti. Siamo nel 1958 e sta per essere applicata la legge Merlin con la chiusura dei casini. Situazione paradossale; perché Franca e Pina diventeranno amiche condividendo e rovesciandolo il rapporto con il marito-padrone e amante-padrone

Non si sa nemmeno che sarebbe stato un  parto gemellare; per prima nasce una femmina Sofia tra lo sconforto e la rabbia di Giovanni.

I comportamenti del padre padrone dopo la nascita di Sofia sono esemplari ed indicativi di quello che oggi chiamiamo il patriarcato e che è parte dellla nostra storia e cultura. Di nuovo una femmina dopo le prime due Maria Teresa ed Elena. La levatrice richiama Giovanni già deluso, si tratta di un parto gemellare e nasce Antonio. I due gemelli avranno tra loro un vincolo fortissimo anche se, per il padre, Sofia è il nulla e Antonio è il tutto.

Dal 1958 si arriva sino all’inizio degli anni 80 e dunque c’è l’Italia di quei tempi vista con gli occhi e i costumi della provincia italiana e, in questo caso Bassano del Grappa.

Maschilismo, imprenditoria, condizione femminile, struttura patriarcale della famiglia in cui le donne, la madre e la figlia maggiore, esercitano quella che oggi chiamiamo moral suation ovvero accettano la situazione senza entrare in conflitto, ma, entro certi limiti, riescono a fare di testa propria.

Inutile fare il riassunto dettagliato dell’intera vicenda perché c’è di tutto, famiglie che si sfasciano, sesso, femminismo, lotta di classe, artigianato che cerca di trasformarsi in grande azienda, tradimenti delle amicizie in nome del potere e dello sviluppo, alcolismo, droga.

In ognuna delle quattro puntate Cristina Comencini ha inserito canzoni d’epoca, compreso Luigi Tenco, che ti fanno stringere il cuore.

La figura di Giovanni è molto interessante perché all’inizio ti genera un sentimento di ripulsa per le sue decisioni sempre all’insegna del si fa come dico io. Alla fine sarà lui colpito dalle tante tragedie a trovarsi da solo mentre le sue donne recuperano direttamente la loro autonomia

Dopo tante tragedie, la principale è il suicidio di Antonio di cui, alla fine, Giovanni si sente responsabile il padre padrone molla; ha costruito un piccolo impero e sta per cederlo alla concorrenza. Franca, ora che i figli sono grandi decide di mettersi da sola e vivere; con le tre figlie non ha mai avuto un rapporto limitandosi a comandare è un  padre distrutto da se stesso.

Ma Maria Teresa, quella che ha ottenuto di studiare (maturità e laurea in chimica cum laude), quella che dopo la laurea ha detto al padre che non le interessava farle da segretaria, quella quadrata che lo ha sfidato proprio sul suo terreno (come fare una grappa migliore della sua e farla con l’ex collaboratore del padre da lui tradito e messo da parte), rimette in piedi la socoetà, ma al femminile e con le altre due sorelle. La distilleria Franza e figlio diventa sorelle franza.

Le quattro donne protagoniste sono tra loro diverse

Franca la madre tiene insieme la baracca, soffre in silenzio tiene dentro i suoi sentimenti fino alla fine; è la donna degli anni 50 per la quale prima di tutto viene la famiglia anche se il suo ruolo dentro la famigloa è solo quello di subire e mediare.

Maria Teresa è tosta, tosta a scuola, tosta all’università, tosta in mezzo a un appartamento padovano abitato da femministe e sballone e con un operaio venuto dal sud e che rappresenta la lotta di classe. È tosta nelle sue vicende sentimentali e anche in quelle professionali, al primo posto vengono il giusto unito alla autonomia

Elena è la testa calda che vive il sesso in maniera disinvolta, che molla il marito alcolizzato e le due figlie per andare a Milano nella Milano da bere. Vivrà l’esperienza del rapporto con la figlia adolescente che la rifiuta e la odia per le sue scelte.

Sofia dopo che il padre ha rotto il suo rapporto con Antonio rompe con la famiglia, vive alla giornata a contatto con la droga ma, dopo il suicidio di Antonio, avrà modo di riscoprire la sorellanza e il rapporto con la madre facendo quello che con Antonio aveva sognato. Avrebbero dovuto andare in India passando per la Turchia e per l’Afghanistan e allora recupera la vecchia moto rossa del fratello e se ne va in Brasile alla ricerca delle radici di mamma e papà.

La miniserie è disponibile su Rai Play