Io
Sono nato a Villasanta (MB) nel 1946, ho fatto le scuole medie in collegio dai Salesiani a Varazze, poi ho frequentato l'Itis Pino Hensemberger di Monza dal 1960 al 1965 conseguendo il diploma di perito elettrotecnico. Volevo andare all'Università ed ero incerto tra Fisica e Filosofia. Ho scelto Fisica perché nel 1966 un peritaccio non poteva iscriversi a Filosofia.
Ho frequentato dal 1965 al 1970 il corso di laurea in Fisica presso l'Università degli Studi di Milano. Qui mi sono laureato nell'indirizzo applicativo elettronico con una tesi sulla logica fuzzy (una logica a infiniti valori che ha successivamente trovato largo impiego nelle ricerche sulla intelligenza artificiale) nel luglio 1970. Nel 1969 ho fatto l'esame di Filosofia della Scienza con Ludovico Geymonat (un grande intellettuale e un grande uomo). Poiché allora non si poteva inserire la filosofia della scienza nel piano di studi di un fisico, il professor Geymonat e la professoressa Dilworth si accordarono e nel mio piano di studi è registrato come Radioattività.
Ho fatto il 68 (molto sul serio) e dunque posso essere definito un sessantottino doc.
Dopo il servizio militare (15 mesi tra Palermo, Bologna, Rimini e Treviso) dal dicembre 1971 al 1975 ho insegnato Fisica e Laboratorio presso l'Itis di Sesto San Giovanni.
Negli anni 1975 e 1976 ho fatto il giornalista partecipando alla fondazione del Quotidiano dei Lavoratori di cui sono stato caposervizio interni, caporedattore e poi vicedirettore con funzioni di direttore. Sono giornalista professionista iscritto all'ordine della Lombardia dal 1977 e, visto che poi ho ripreso ad insegnare, sono passato dall'elenco Professionisti all'elenco Pubblicisti.
Nel gennaio 1977 quando ho ripreso ad insegnare presso il Liceo Frisi e l'esperienza del primo anno di Frisi, oltre che la passione per lascienza e per la filosofia della scienza, mi hanno indotto a rinunciare definitivamente al giornalismo facendo la scelta di parlare a pochi e in profondità piuttosto che parlare a molti con superficialità (cosa questa che capita, facendo il giornalista).
Dal 1984 ho ricominciato ad occuparmi di Informatica e nel settembre 1987 ho deciso di andare a vedere di persona come funzionano le cose nel privato. Ho lavorato con una società di Informatica ed Organizzazione occupandomi di progettazione di software e di fornitura di grandi sistemi per la Pubblica Amministrazione sino al 1992 quando ho deciso che la scuola mi interessava di più anche se si guadagna di meno.
Così ho scelto di ricominciare ad insegnare e sono finito al Liceo Classico Zucchi di Monza dove ho fatto l'esperienza della cattedra verticale sui 5 anni. Vi ho insegnato sino al 1999 anno in cui ho deciso di tornare al Frisi per poter lavorare nella sperimentazione PNI.
Al Frisi sono rimasto dal 1999 al 2008 dove ho insegnato su cattedre verticali di matematica e fisica in classi in cui facevo 8 ore la settimana dalla prima alla quinta. Credo di aver dato una mano, nel mio piccolo, a formare dei bravi cittadini con un po' di passione per la scienza. Così adesso abbiamo un po' più di fisici, matematici, ingegneri e medici che sanno cosa siano la riflessione critica sul sapere e che la scienza ti insegna a pensare.
Dopo aver vinto il concorso per diventare dirigente scolastico (iniziato nel 2004), fatta la formazione ho scelto di tornare al punto di partenza e così; sono arrivato all'Hensemberger. Mi è sembrato un modo bello di concludere una vita professionale tutta dedicata alla scuola. All'Hensemberger ho cercato di lavorare sul rilancio della Istruzione Tecnica e sul rapporto con il territorio (le istituzioni produttive, l'ente locale, le famiglie) e i numeri delle iscrizioni e il posizionamento nella città ci dicono che qualche risultato è statoo ttenuto. In quel contesto ho lavorato nella cabina di regia a livello regionale per la sperimentazione dell'anticipo della riforma della Istruzione Tecnica
Nel corso del 2010/2011 ho fatto domanda per trasferirmi in Toscana e sono stato accontentato: si tratta di una scelta di vita legata al come si vive, all'ambiente e alla cultura. Così eccomi a fare l'esperienza del brianzolo a Siena.
Dal 2007 scrivo sulla rivista telematica di scuola ScuolaOggi e su Il Sussidiario.net due riviste dal taglio abbastanza diverso (sinistra e fondazione per la sussidiarietà) che trovo accomunate dalla passione per la scuola e per i processi educativi.
Dopo un anno all'Istituto Bandini di Siena, approssimandomi ai 66 anni, ho optato per la pensione di vecchiaia. Mi ha spinto a questa scelta la impressione che il mondo della scuola stia ormai vivendo una fase in cui domina la burocrazia ministeriale e manca una guida politica all'altezza. Poi mia figlia, che sta nella casa di fianco alla mia, si sta esercitando a fare la mamma con due bei nipotini giunti dall'Estremo Oriente Russo. Mamma e papà sono molto presenti e io mi alleno a fare il nonno.
I miei interessi
- Interessi culturali: la storia della fisica, la filosofia della scienza, la storia in genere, la saggistica politica.
- Interessi pratici passati e attuali: smontare le cose per riciclarle e capire come funzionano, andare per ghiacciai e fare escursionismo in alta quota, sci da fondo, bicicletta, motociclismo da turismo e ultimamente la vita in campagna (la Maremma senese dove si vive nella natura e non ci sono nè l'inquinamento acustico, nè quello luminoso e si vedono le lucciole, la via Lattea e i cinghiali)
- Mi piacciono la musica classica, che ascolto di sottofondo quando lavoro e la musica italiana degli anni 60 (Paoli, Tenco, Battisti) e un po' Guccini e Vecchioni. Mi piacciono molto i lavori di Escher con i quali ho tappezzato il mio studio a casa e a scuola.
A proposito di scuola
Una frase che condivido molto è questa di Einstein ripresa da uno scritto sulla Educazione: Date all’insegnante il minor numero possibile di mezzi coercitivi, cosicché il rispetto da parte dell’allievo nasca solo dalle qualità intellettuali ed umane dell’insegnante stesso. Perciò si dovrebbe guardare dal predicare ai giovani il successo, nella sua accezione corrente, come scopo della vita. Infatti il cosiddetto uomo di successo è colui che molto riceve dai suoi simili, incomparabilmente di più di quanto gli sarebbe dovuto per i servigi da lui resi. Il valore di un uomo, tuttavia, si dovrebbe giudicare da ciò che dà e non da ciò che riceve.
Cosa penso del mondo
Sono fondamentalmente un eretico abituato a contraddire me stesso e dunque, anche se ho le mie opinioni, mi piace molto confrontarmi con punti di vista diversi dai miei. Per esempio le mie critiche al centro destra sulle questioni di politica scolastica riguardano un coraggio insufficiente nel percorrere la strada delle riforme che viene dichiarata a parole. Volete il merito? Dimostratelo. Volete l'efficienza? Date più poteri ai dirigenti.
L'Hensemberger tra strutture e spese di personale vale intorno agli 8 milioni di euro l'anno. E' quasi tutta spesa corrente e per di più non amministrata. Questo non va bene.
Come ho scritto nel mio profilo su FaceBook mi definisco riformista dopo un lungo cammino e ateo, spero non vi dispiaccia, per quanto riguarda la visione del mondo.