garanzie e solidarietà ai difensori dello stato

Ieri sera quando ho sentito al TG1 la lettera delle figlie di Bertolaso al padre mi sono commosso e ho sperato che Minzolini non la guastasse con uno dei suoi editoriali.

Sulla intera questione non ho una opinione definita: credo che le indagini debbano continuare, credo che il doppio ruolo tecnico e politico di Bertolaso sia inopportuno, credo che tutta la spazzatura che va sui giornali e in TV non ci dovrebbe andare. Non sono sicuro che Bertolaso avrebbe dovuto dimettersi con quello che la Protezione Civile ha da fare.Troppo facile sciacquarsi la bocca con richieste di dimissioni mentre si pensa che al suo posto andrà un altro. Chi? Uno di quelli che con poteri analoghi non ha combinato quasi nulla?

Non riesco a capire perché il signor Travaglio si debba ergere a difensore della pubblica morale; chi fa sbaglia, si dice tra quelli che fanno. Io non credo che si possa contemporaneamente accusare Bertolaso di eccesso di potere e poi rimproverargli di non aver controllato le virgole di appalti non di sua competenza. Chi dirige qualsiasi cosa si deve fidare dei suoi collaboratori e, fuori di essi, delle strutture che la macchina statale mette a disposizione.

Ho l’impressione che molti giornalisti si ergano a pubblici inquisitori con la scusa che la professione lo esige e questo non mi piace. Ma nessuno si ricorda di quello che è stato detto e scritto su Del Turco? Ma nessuno si ricorda del suicidio di Moroni ai tempi di mani pulite? Ma non vi fa schifo il giornalismo fatto di liquami? Se tu parli di Bertolaso io parlo degli architetti amici di Veltroni.

Io sogno una sinistra propositiva, rispettosa, ferma, attenta alle garanzie e non un tritamerda.