le medie a 7 giorni ci dicono dove si va

L'andamento giornaliero in un  processo statistico governato da molti fattori è soggetto, necessariamente, a forti variazioni giornaliere e allora o si fanno le interpolazioni che individuano la tendenza in mezzo alle oscillazioni oppure, come nella immagine che illustra l'articolo, si usano le medie mobili, cioè si prendono, ogni giorno i dati degli ultimi 7 giorni, incluso quello odierno, e si rappresenta il valore medio su 7 giorni. In questo modo si ha comunque l'andamento nel tempo e le oscillazioni vengono molto attutite.

Detto ciò guardiamo le 4 curve:

  • i nuovi casi giornalieri sono ancora in zona 2000 ma come vedete siamo in netta diminuzione con un picco a fine marzo intorno a 6000
  • gli attualmente positivi sono andati sotto lo zero intorno al 23 di aprile (ricordarsi che si tratta di una variazione e dunque valore negativo vuol dire processo in diminuzione) d il trend sta proseguendo a ritmo costante dopo il picco di 4000 anche in questo caso a fine marzo
  • I guariti viaggiano tra 2 e 3 mila
  • infine i morti giornalieri calano e in questo caso il processo è iniziato a inizio aprile, ma come sapete un morto è un morto. E' un amico che stava bene o anche benissimo e che non c'è più. La rete, in proposito è piena di stupidaggini secondo cui, quest'anno, sarebbe andata come negli anni precedenti e le fake, per dare sostegno alla affermazione falsa, citano presunti dati dell'Istat. L'Istat ha un sito che dice l'esatto contrario, ma come dice un vecchio detto, mormora … mormora … qualcosa resterà. Andate a vederlo, senza pretendere di capire tutto perché l'Istituto, per ragioni istituzionali, fa rilevazioni anche molto analitiche.

Cosa significa tutto ciò:

  • anche se i dati in cifra assoluta (in particolare quelli sui malati) sono ampiamente sottostimati, trattandosi di numeri costruiti con una medesima metodologia, essi consentono comunque di individuare la tendenza
  • esistono ancora zone fortemente critiche come Lombardia e Piemonte con in testa i due capoluoghi (curva bordeaux e curva grigia). Trattandosi di casi totali e non di dati giornalieri l'andamento non può che essere in crescita ma si individuano segnali incoraggianti di rallentamento (non certamente sufficienti) il rallentamento lo vedete bene se guardate le due provincie di Bergamo-rosso e di Brescia-nero dove c'è stata una crisi brutta che ora è in piena fase di superamento.
  • Se guardate la curva di Milano e di Torino vedrete anche che sono grosso modo parallele e che hanno una pendenza diversa rispetto a tutte le altre città, pur diversamente colpite ma oggi con un trend pressoché identico. Attenzione trend identico non vuol dire uguaglianza di situazione perché le diverse provincie hanno un numero di abitanti diverso e dunque è diversa la incidenza sulla popolazione.

Le preoccupazioni di chi valuta i provvedimenti di riapertura derivano da qui e in particolare da situazioni potenzialmente ad alta contagiosità come i mezzi di trasporto pubblico che, in corrispondenza delle città medio grandi, delle aree metropolitane e delle regioni ad altra densità abitativa e produttiva, sono un potenziale focolaio in grado di riportare il tasso di contagiosità sopra a 1 il che vorrebbe dire ricominciare daccapo.