la memoria
La memoria bisogna esercitarla; lo dicono persino i medici che si occupano di contenimento dell’Alzehimer. C’è però una cosa su cui i nazisti hanno fatto le cose in grande: la fortezza di Mauthausen.
Questo è un blog e dunque non c’è tempo e modo di fare della documentazione. Chi vuole la può trovare qui.
Ci sono stato a maggio di due anni fa con la sezione di Sesto dell’ANED l’associazione dei deportati per motivi politici, cioè di quei lavoratori (in prevelanza) e antifascisti catturati e deportati tra il 43 e il 45 con un ordine preciso: denutrirli e farli morire di lavoro (si campava tra i 3 e i 5 mesi se non ti ammazzavano diversamente.
Andate a Mauthausen; se ce la fate andateci ai primi di maggio e partecipate alla manifestazione internazionale che ricorda la liberazione del campo. Collegatevi qui per avere informazioni e se lo trovate procuratevi il libro di Marsalek in cui con rigore scientifico viene ricostruito tutto. Marsalek era un deportato austriaco che, in virtù del suo essere di lingua tedesca, lavorò in fureria, riuscì a sopravvivere e fu tra gli organizzatori del movimento clandestino di resistenza interna.
I nazisti ci costruirono una campo di lavoro per l’estrazione del granito da usare per le opere del regime e hanno commesso un errore. Il granito è eterno e con il granito eterno hanno realizzato le strutture importanti del campo.
Andateci per avere un’idea dell’abominio. Cercate le testimonianze degli italiani sopravvissuti. Collegatevi al sito dell’ANED per non dimenticare. Io ho visto il locale delle eliminazioni con pallottola nel cranio che arrivava da un finto sistema antropometrico con il deportato che si sedeva tranquillo pensando ad una visita medica o la siringa per la iniezione intracardiaca di benzina e vi assicuro che mi hanno impressionato di più della camera a gas e dei forni.
E ricordiamo che l’Italia ha subito, nello stesso periodo, la tragedia della pulizia etnica nelle Venezia Giulia commessa dagli altri (il movimento comunista di Tito).
Nelle vacanze di Natale ho letto un bel libro di Arrigo Petacco l’Esodo, la tragedia negata quando gli slavi di Serbia, Croazia e Bosnia misero in atto la prima operazione di pulizia etnica nei confronti degli italiani. Se ne è parlato poco perché farlo non era politicamente corretto; anzi era roba da fascisti.
Forse non ce ne rendiamo conto ma sono 65 anni che l’Italia vive in pace. A me la storia piace ma, per fare un esempio, non conoscevo la vicenda della svendita di Pola e dell’esodo degli Italiani a metà degli anni 50. Profughi trattati come fascisti dai compagni alla stazione di Bologna perché gli anni 50 sono stati anni di scontro duro e stupido. Se avete voglia trovate qui un po’ di riferimenti.
Buona giornata della Memoria, buona giornata del Ricordo. Studiate la storia, amate la storia, rispettate la storia.