Un mese in Vietnam – di Roberto Ceriani – 13 L’autobus notturno verso Ha Long e le fabbriche
Il bus notturno è fatto di sole cuccette; nessun posto a sedere. Costa poco, non ha sedili ma solo lettini a castello disposti lungo l’asse del pullman.
Sono una trentina abbondante di lettini un po’ stretti, ma su cui si riesce a dormire. C’è un W.C. interno, pulito, come in genere sono puliti tutti i servizi in Vietnam. Tanti bus notturni percorrono il Vietnam ogni notte, portando passeggeri addormentati da una città all’altra. I bus diurni invece sono normali autobus, un po’ più spartani di quelli europei, ma nel complesso funzionanti.
Sulla strada di Ha Long, durante uno spostamento diurno, scoppia una gomma dell’autobus. Il colpo è molto forte; sembra un colpo di fucile. Lo squarcio della gomma è notevole. Per fortuna è solo una delle due ruote posteriori in coppia, quindi non c'è un particolare sbandamento del bus e tutto si risolve solo con un po’ di spavento. Viene messa la ruota di scorta: con un buon microscopio si potrebbe vedere anche il battistrada… poi si riparte.
Dai finestrini dell’autobus si vedono molte fabbriche. Fabbriche? Ah si, ora ricordo: ce ne erano molte anche in Italia… sono quei posti dove la gente lavorava e uscivano oggetti da vendere… A proposito, dove sono finite le fabbriche italiane? Eccole qui! Sono state delocalizzate; una bella parola che significa “qui le chiudo e là le apro”.
Mi colpisce la vista di una fabbrica fra le tante; mi pare sia uno stabilimento della Canon. Non è però la fabbrica in sé che mi colpisce, ma il posteggio fra la strada e la fabbrica, dove si trovano le moto dei lavoratori. Sono tante moto affiancate, l’una vicino all’altra strette strette, allineate in una dozzina di file lunghe almeno un chilometro.
Accidenti quante moto! Faccio un conto approssimativo: saranno più di 20.000 moto! Considerando che quasi tutte queste moto porteranno un paio di persone, che non tutti gli operai vanno a lavorare in moto e che forse questo è solo uno dei turni di lavoro, risulta chiaro che in quella fabbrica lavorano varie decine di migliaia di persone!!! La fabbrica si trova in una zona dove si vedono molte altre fabbriche. Altre decine di migliaia di lavoratori…
Penso agli operai italiani. Probabilmente godono di una serie di vantaggi qui sconosciuti, o magari presenti ma in formato ridotto: salari più alti, assicurazione medica efficiente, ferie, pensione, malattia e maternità pagate… Non si può negarlo: i nostri operai hanno tanti vantaggi. L’unico svantaggio è che non esistono più. I pochi sopravvissuti si sentono come una razza in via di estinzione, in attesa di protezione del WWF. Qui invece sembra che tutto sia in espansione: fabbriche, edilizia, infrastrutture… Da noi sembra che l’unica cosa in espansione sia la Cassa Integrazione!
Evidentemente c’è qualche cosa che non funziona. Queste migliaia di moto in posteggio davanti a una fabbrica pongono molte, ma proprio molte, domande…
(13 continua) trovate qui le diverse puntate 1) Il museo della rivoluzione – 2) Le case verticali – 3) La lingua – 4) La guerra di Indocina – 5) Il popolo delle montagne – 6 I turisti e la lingua inglese – 7 Lo zio Ho – 8 Un salto in Cambogia – 9) Hotel cambogiani – 10) Hue cibo di strada e sicurezza – 11) Hue la fotofobia – 12) Hue la Cittadella