Monticiano – continuità o rottura?

Dico subito come la penso su continuità o rottura; sono per la rottura nel senso che penso sia necessario qualche gesto clamoroso, di quelli che vanno controcorrente per invertire la tendenza all'obbedir tacendo.

E' del tutto evidente, per ragioni genetiche, che nella lista di centrosinistra prevalgano gli elementi di continuità e nell'altra quelli di rottura, ma la questione non è così semplice.

Il primo elemento di rottura sta nella composizione delle liste e vale per entrambe: c'è molto rinnovamento e questo mi fa star bene.

Nella lista di centrosinistra sono tutte facce nuove ad eccezione della candidata a Sindaco che nella amministrazione uscente ha svolto in maniera abbastanza defilata, in particolare negli ultimi due anni, il ruolo di assessore esterno. In tutto ciò è presente un elemento oggettivo di debolezza perché quando si opera un ricambio così radicale vuol dire che si dà un giudizio negativo della amministrazione uscente sia in termini di capacità amministrativa sia con riferimento alle caratteristiche delle persone, ma nella migliore tradizione senese si glissa su questo punto.

E' come se si dicesse, vogliamo fare diversamente ma, mancando la messa a fuoco degli errori compiuti, si corre il rischio di mettere tanta carne al fuoco senza definire con precisione le priorità. L'ho già scritto e lo ribadisco, la scelta di appoggiarsi così pesantemente ai Sindaci dei territori limitrofi (come se l'Unione dei Comuni non fosse una delle patate bollenti su cui occorrono rotture per fare passi in avanti). E dopo i Sindaci sono venuti in maniera eccessiva i consiglieri regionali e gli onorevoli. Verso di loro va fatta una sola domanda: ci date una mano e assumete degli impegni in relazione alle questioni di rilevanza sovracomunale che Monticiano ha di fronte?

Giusto per non restare nel generico i temi sono i seguenti:

a) trasporti pubblici con sistema di navette frequenti che colleghino Monticiano e le frazioni alla linea di autobus Grosseto-Siena-Firenze; in questo quadro collocazione della/e fermate e dei parcheggi sulla superstrada. Se ne parla da anni ma basta una breve intervista agli amministratori uscenti per fotografare il senso di abbandono che la grande politica ha praticato nei confronti del nostro territorio

b) raccolta dei rifiuti solidi urbani con al centro la raccolta differenziata, il controllo di quanto conferito, tariffe a persona e non a metro quadro, potere contrattuale nei confronti delle megastrutture parapubbliche che ci ignorano perchè contiamo come il due di picche

c) impostazione di una politica territoriale sovracomunale basata sul turismo ambientale e monumentale. Il primo passo potrebbe essere la costituzione di un'unica pro loco oltre che la creazione di un marchio d'area e di una rete di sentieri manutenuti, segnalati e con accompagnatori per il bacino Farma-Merse. Il tema della caccia va collocato in questo quadro.

d) soluzione entro 6 mesi del nodo della gestione del museo della biodiversità, del centro delle riserve e della struttura residenziale del Gonna 2 sulla base di progetti da affidare a privati e che siano in grado di marciare in una logica di profitto incrementando lo sviluppo delk turismo legato alle caratteristiche del territorio

e) accelerazione della vendita ad operatori privati del settore termale del complesso Antica Querciolaia – Petriolo, sviluppo del progetto di riqualificazione dell'intera area con capofila Italia Nostra e intervento del comune sulle questioni di sua competenza (viabilità, controllo e vigilanza sul territorio, parcheggi)

f) definizione delle sorti della struttura del 118 con garanzie (necessariamente sovracomunali) in termini di bilancio

g) ipotesi di coltivazione del patrimonio forestale, incluso quello demaniale con un punto specifico per i castagneti e i sughereti.

h) ridefinizione e rilancio del PIP (piano per gli insediamenti produttivi) in zona Picchetto-Macereto ragionando su strutture che incentivino la filiera bosco, legno, energia.

i) Piano Regolatore e Regolamento Urbanistico con al centro l'abbellimento dei centri storici e i temi del recupero dei volumi esistenti, anche quelli tra i boschi, usando una parola d'ordine molto semplice: recuperare deve essere possibile in maniera semplice, conveniente e rapida. Nella passata amministrazione sono saltate le due ipotesi più rilevanti messe in campo sul terreno urbanistico: la centrale a biomasse, il recupero urbanistico del podere Campora con ipotesi di campo da golf e annesse volumetrie residenziali (ma va?).
In entrambi i casi si è misurato l'isolamento di Monticiano rispetto alla Regione e alle sue politiche (dove erano quelli che in questi giorno vengono a benedire?).
La centrale è saltata perché il TAR, accogliendo il ricorso di un residence di qualità sito a Palazzetto, ha stabilito che la procedura seguita era stata sbagliata. La normativa regionale stabilisce che per impianti di quella dimensione è possibile seguire una procedura semplificata che non obbliga alla valutazione di impatto ambientale di tipo interferenziale sulle aree limitrofe (nel nostro caso c'era un Sito di Interesse Comunitario, SIC). Il TAR ha detto che la normativa comunitaria sull'argomento prevale su quella regionale e che dunque Regione Toscana deve cambiare le sue regole. Così il comune, che ha applicato quelle regole, ha sbagliato e la centrale non si è fatta. Tutto ciò prescindendo dai numerosi errori di comunicazione e al mancato coinvolgimento della cittadinanza.
Nel caso di Campora è arrivato (giustamente) il niet da parte della Regione. Interventi di quella dimensione non si fanno al di fuori di una pianificazione sovracomunale e con l'intervento diretto della Regione

l) soluzione per la questione di Campo Romito che ha una valenza politico-amministrativa prima ancora che penale. E' mancato il controllo da parte del comune su ciò che avveniva, in primo luogo con il mancato rispetto delle tempistiche nella esecuzione delle opere di urbanizzazione. L'intervento della magistratura, come avviene spesso a causa delle lentezze del nostro sistema, ha fatto incancrenire il tutto: degrado, situazione di abbandono, problemi con acquedotto, sistema fognario, svincolo, depuratore. Basta fare un calcolo a spanne per capire cosa c'è in ballo: 100 villette/appartamenti per 300'000 euro cadauna fanno 30 milioni di euro. Questo è il valore di della operazione e di ciò che ci hanno investito gli acquirenti. Risolvere e sbloccare la questione della abitabilità vorrebbe dire avere degli introiti significativi in termini di IMU (visto che in larga misura si tratta di seconde case) oltre che risolvere un problema politico amministrativo enorme.

m) trasparenza, informazione, comunicazione, certezza dei tempi di evasione delle pratiche. I cittadini vanno sentiti con regolarità, vanno informati, accedere alle informazioni deve essere semplice (periodico di informazione, revisione del sito web, sportello unico per accedere alle pratiche comunali o gestite dalla Unione con definizione dei tempi di risposta e pratica del silenzio assenso nel caso in cui la amministrazione sia inadempiente)

n) Coinvolgimento di privati nella gestione degli impianti sportivi comunali (piscina, campo sportivo, ippodromo) incentivando convenzioni di gestione di tipo almeno decennale che puntino a garantire utilizzo pubblico, manutenzione e investimenti migliorativi.

Si potrebbe continuare parlando per esempio della necessità di rivedere la pianta organica del comune prestando maggiore attenzione alle figure apicali e tecniche e l'elenco arriverebbe rapidamente alla z).

Invece ritiorno al tema delle rotture perché in questi anni, di fronte ad obiezioni e proposte, molto spesso mi sono sentito dire sommessamente noi ci abbiamo provato ma … e questa è la sfida per Progetto Monticiano. Quelli di Uniti per il Rinnovamento sono ancora più nuovi di quelli del centro sinistra anche se la presenza di un consigliere storico di opposizione come Mircko Giorgini fa da handicap (l'handicap nel senso delle corse dei cavalli) e attenua in parte l'idea del rinnovamento. Ho partecipato a due assemblee della lista e in entrambi i casi l'handicap ha contribuito ad attenuare le idee di rinnovamento con la riedizione di antiche polemiche e ha  rischiato di mettere in ombra le voci, le proposte e le figure degli innovatori. Mai cadere nelle provocazioni, quando sono tali vanno ignorate.

Così come per quelli di Progetto mi preoccupa il rischio che non riescano a resistere ai richiami al senso di responsabilità (che qualcuno chiamerebbe disciplina di partito), per quelli di Uniti mi preoccupa il rischio che la facciano troppo facile. Ci sono cose che hanno a che fare con i costi della politica, con la trasparenza e con la partecipazione su cui Maurizio Colozza (anzi Maurizio come ci ha detto di chiamarlo d'ora in poi) si è giocato forte e in maniera esplicita. Su quel terreno le novità ci saranno sicuramente e si vedranno. La più bella mi pare quella di mettere a concorso ogni anno un progetto proposto e scelto dai cittadini.

Ma ascoltando molte delle proposte (che ripercorrono molti dei punti che ho già enumerato alfabeticamente) ho avuto la sensazione di un eccesso di entusiasmo. Mi riferisco in particolare al tema dei trasporti e a quello dei rifiuti solidi urbani. Mi viene da dire guardate che non è così semplice  e mi aspetto che quando si tratterà di venire al dunque ci saranno cose che non si riuscirà a fare per mancanza di massa critica e altre su cui saranno necessari i compromessi perché Monticiano è piccina e alcuni problemi andranno affrontati su scala consortile. Ma l'entusiasmo e la voglia di cambiare vanno sicuramente bene.

Chiudo con un consiglio ad entrambe le liste:

  • a Progetto Monticiano dico di sfruttare le visite pastorali per far mettere nero su bianco impegni precisi in particolare su tutte le politiche sovracomunali che ho citato. Si usi di meno il tempo futuro e si usi di più l'indicativo. Si dica anche quali sono i paletti invalicabili sulla questione della Unione dei Comuni e si chiedano tempi e garanzie del suo superamento
  • a Uniti per il Rinnovamento dico di lasciar perdere le polemiche e lavorare sui problemi; lasciar perdere i toni da io l'avevo detto, io avevo ragione e affrontare i problemi nella loro crudezza e attualità. Le liste civiche quando sono alla soglia dell'amministrare corrono sempre il rischio di considerare tutto ciò che c'è stato prima come il male assoluto. Invece il reale è complesso e l'amministrare costringe sempre a completare cose iniziate da altri oltre che progettarne di nuove. Contro questo rischio devo riconoscere, da vecchio funzionario dello stato, che la presenza di un ex colonnello dei carabinieri mi tranquillizza molto.

Io continuerò a venire alle vostre assemblee e a fare domande, se il clima non sarà quello da rissa e se l'atteggiamento sarà quello di guardare agli altri come dei competitor e non dei nemici.