non si deve tacere

Non ho scritto perchè sono stato impegnato in altre cose e torno ora da un impegno istituzionale gradevole perché dedicato a salutare un funzionario dello stato che è andato in pensione. C'erano la scuola monzese e un pezzo importante di quella milanese e abbiamo cenato in una scuola alberghiera (eccellente).

Vedo sulla rete un prevalere del silenzio, oltre alla propaganda dei filo-dipietro che si consolano con poco. Molte persone sono amareggiate ma bisogna saper metabilizzare le sconfitte e bisogna partire affermando che una sconfitta c'è stata.

Mi fanno ridere quelli che, dopo aver goduto di orgasmi preventivi, si affannano ora a dire che non è successo nulla. FLI si è rotta; Berlusconi ha usato i 15 giorni che gli sono stati lasciati per portare a casa quel poco che gli serviva; c'è un rischio concreto che il previsto cedimento all'interno del PDL avvenga su altri lidi.

Certo i problemi alla base della crisi non sono stati risolti, ma la compagine finiana ha avuto dei cedimenti e io mi auguro che quei cedimenti siano stati fisiologici e non indicatori di una crisi di progetto.

C'è anche una crisi di prospettiva per il "terzo polo" o meglio per il progetto di battere Berlusconi con un programma di tipo moderato che pure è l'unica prospettiva con possibilità di vittoria in Italia.

Il PD non deve commettere l'errore di pensare di poter vincere senza un progetto esplicitamente pensato per riconquistare il ceto medio e l'elettorato moderato ed è evidente che non può essere lo stesso PD il protagonista di questa rincorsa al centro.

Una moderna forza di centro sinistra può avere, ed è bene che abbia, una forza politica di sinistra al suo fianco (questo è il progetto di Vendola certamente più interessante di quello dei vetero rifondaroli e delle varie versioni dell'arcipelago verde o rosso-verde).

Ma se lo schieramento riformatore va ricostruito intorno ad un progetto politico bisogna che il PD la smetta di fare semplicemente il custode della propria posizione baricentrica perchè se non si fa qualcosa per riprendere l'egemonia su una fetta di elettorato moderato si è condannati, in eterno, alla contestazione subalterna a Berlusconi.

Si devono confrontare progetti alternativi intorno alla modernità; si devono avanzare proposte non rivolte alla cultura di chi va a casa di Bonanni a fare il violento, ma a quei giovani che hanno ormai scelto una società meno garantita, ma la vogliono più democratica e meritocratica; con meno tutele ma con più opportunità.

Tutto ciò ha bisogno di operazioni corsare svolte al centro e l'aver segato, a Milano, la candidatura di Albertini a Sindaco, è un bell'esempio di cosa non bisogna fare: non si fanno le primarie per scegliere tra 3 o 4 candidati tutti di sinistra senza porsi il problema di rompere lo schieramento avverso.

Se si pensa davvero che non si è autosufficienti nè in termini di progetto nè in termini di consenso, bisogna aprire e l'apertura non può essere Di Pietro.

Da domani ricomincia la opposizione parlamentare.

Domande:

  • è possibile incardinare in Parlamento un progetto di nuova legge elettorale?
  • è' possibile proporre una proposta di riforma costituzionale che vada da Fini a Bersani?
  • è' possibile assumere una posizione unitaria sulla riforma universitaria dicendo noi vorremmo questo e abbiamo ottenuto quest'altro?
  • è' possibile fare qualche ragionamento unitario sulla riforma della pubblica amministrazione o su quella del sistema delle elazioni industriali?

Come si vede di carne al fuoco ce n'è tanta.