quando il prostamol parla con le galline
Avevo sete, ho sentito un rumore strano in garage, la TV era rimasta accesa … dice lui alla moglie spazientita che alla fine va in farmacia e compra una vagonata di prostamol; così la colazione è servita e questa non è una scusa. Il video impagabile lo trovate qui perché nella nostra società democratica disponiamo di tutto. Abbiamo i problemi di prostata, abbiamo il prostamol e, se serve, abbiamo anche youtube.
L'unica cosa che va sparendo è il medico di base in gradi di visitarti e con una banale ispezione rettale dirti come sta andando; meglio il PSA e l'ecografia addominale.
Sono due nonni abbastanza giovani e non sappiamo se lei fa parte del gruppo delle signore che entrano in ascensore sicure di sè perché Alessandro, quando le si avvicina non sente più l'odore di pipì, grazie a Lines Perla o al Tena Lady. Alessandro sarà quello del Prostamol o l'amante di lei incontrato in una di quelle crociere dove si mangiano le mele grazie alla protesi ben salda garantita dal Cukident?
Non sapremo mai se Alessandro e signora, ciascuno con i suoi problemi vescicali fanno all'amore, sono dei nonni e questi problemi, dice il senso comune, riguardano i figli e i nipoti. E infatti, al più, possono consolarsi dicendo facciamolo più spesso, ma si tratta di un toast.
Con il Vagisil possiamo spaziare dai gel lubrificanti alle creme contro la candida. Con il gel “ho ritrovato la passione!”, “finalmente i bimbi dormono”, “prima lo evitavo, ora lo cerco”; il sesso aleggia, si intuisce, ma non si dice, come cantava Milly, si fa ma non si dice, al più si agevola. A condizione che poi non compaia quel fastidioso prurito intimo di cui parla l'adolescente alla madre che la sa lunga e la consiglia per il meglio: il Vagisil crema.
Se la mamma pensa al Vagisil e si distrae solo quando vede Conad, il suo CONAD, il papà è un morettone che, dopo aver interpretato Che Guevara, è passato al mondo magico in cui le galline come Rosita, stanno in poltrona, parlano e discutono con il mugnaio di tarallini, cornetti, biscotti cotti al vapore. Ti spiegano che la pasta frolla come la fanno al Mulino Bianco non la fa nessuno, nemmeno gli oranghi del Borneo, quelli che si ostinano a volere vivere nelle foreste invece di lasciare spazio all'olio di palma.
E infatti l'AIDEPI (l'associazione delle industrie del dolce e della pasta) ha lanciato la sua campagna pubblicitaria per spiegarci che si tratta del non plus ultra da ogni punto di vista: fa bene, non danneggia l'ambiente, ha un alta resa, non richiede grassi idrogenati … Sono preoccupati perché lo usano tutti e cambiare la ricetta della Nutella sarebbe un bel casino.
Chissa se ce ne è un po' anche nello yogurt Danone, quello della Marcuzzi. Probabilmente no perché lì è bastato cambiare nome al Bifidus Essensis e trasformarlo in Bifidus Actiregularis per poterlo brevettare e farci sognare: il ventre della Alessia e la freccina che tira verso il basso, molto in basso, al disotto del bifidus che ti sorride.
Ma quello che mi disturba più di tutto è la pubblicità stappalacrime di Save the children quella di Kayembe o di John che (da due anni) sono appena arrivati e pesano la metà di un bambino della loro età: La mamma di Kayembe "fa quel che può per nutrirlo, ma non c’è cibo in casa e così, come tanti altri bambini malnutriti anche lui rischia di morire di fame".
Mi vengono in mente quei documentari sulla natura in cui vengono accuratamente filmati gli animali che muoiono di fame, o quelli feriti che stanno per essere sbranati da un felino, perché queste sono le leggi della natura, in questo caso è la legge della telefonata che allunga la vita.
Sono le leggi della pubblicità che portano a superare, in nome di un bene più alto, tutte le norme sulla esibizione del dolore e sulla esibizione dei bambini. Ci indignamo? Ci divertiamo? Cambiamo canale?
Le cose funzionano così. Nella civiltà massificata il mercato pubblicitario è uno dei motori e dei padroni del mondo della informazione. Ciascuno di noi vive secondo i suoi equilibri, le sue regole, le sue abitudini e per impostare uno stile di vita diverso occorrono due cose: esserne convinti ed avere tempo, saper rinunciare ad altre cose secondo un vecchio slogan, meglio meno ma meglio.
La razionalità capitalistica ha dalla sua oltre che un grande potere di persuasione, il fatto di essere efficiente e di piegarsi a tutte le esigenze del mercato. Sei single? Ti dò i surgelati in miniporzione. Sei vegano? Eccoti il Seitan (non importa se costa 30 volte il suo valore, tu non hai tempo per farlo).
Pensate cosa stanno combinando con il mercato del caffè in cialde. Un buon caffè in grani si può acquistare dagli 8 ai 15 euro al chilo. Quello in cialde lo paghi dai 50 ai 100 euro al chilo, ma è tanto comodo … Il punto è tutto qui. Per mangiare sano, per spendere poco, ci vuole tempo; il tempo è finito e quello che usi per una cosa lo togli ad un'altra. Siamo disposti a farlo?