Umberto Eco

Se ne è andato; prima o poi arriva il momento.

Non ho letto nessuna delle opere di semiologia e linguistica, anche se nei primi anni 70 ci avevo provato.

Ho letto quasi tutti i romanzi, compreso Numero zero che mi ha rituffato nel mondo degli anni 70 e nella esperienze di redazione al QdL sia per le problematiche dei complotti di Stato, sia per i personaggi. La produzione di un numero zero di un quotidiano è una bella avventura, anche se non ci sono complotti di mezzo.

Il nome della rosa, rimane ineguagliabile e andrebbe utilizzato per invogliare i giovani per avvicinarsi alla cultura sul versante storico e filosofico. Se poi si aggiunge il film con Sean Connery, si lavora tanto sulle emozioni e sulla immaginazione.

Meno convincenti Il pendolo di Foucault, Baudolino, l'Isola del giorno prima, la misteriosa fiamma della regina Loana. Tra i quattro salverei i due di mezzo. Mi resta da leggere Il cimitero di Praga.


Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito. Perché la lettura è un'immortalità all'indietro.

Umberto EcoPensieri Parole