E’ tutto chiaro
Nei due post di ieri Fiducia oppure no? e L'errore della fiducia mi era sfuggito un elemento: sono un po' tardo ma adesso ho capito.
C'era la certezza che nel voto sugli emendamenti a scrutinio segreto ci sarebbe stata la confluenza di minoranza PD ed oppositori per introdurre almeno un emendamento, una cosa piccola di nessun valore che avrebbe però riportato la legge al Senato. Finiti gli emendamenti si sarebbe votata la legge emendata nel suo complesso, nessuno avrebbe potuto dire di no e il provvedimento si sarebbe poi arenato al Senato, dove la maggioranza è più ballerina e ci vuol poco a riaprire il dibattito da capo: sui capilista bloccati ora osteggiati da chi li ha voluti o sul divieto di apparentarsi al II turno. Il risultato delle votazioni sulle pregiudiziali di incostituzionalità, largamente favorevole al governo aveva tutte le caratteristiche della preparazione della imboscata e Renzi ha detto di no.
Chi vuole fare le imboscate ora ha due strade: a) votare no alla fiducia posta sugli emendamenti; così facendo inasprisce la rottura ma non ce la fa comunque a portare a casa l'obiettivo che in quel caso comporterebbe l'apertura di una crisi di governo b) votare no alla legge uscita dal Senato e non emendata nella votazione finale a scrutinio segreto; in questo caso perderà di sicuro perché non ha i numeri e nel segreto dell'urna ci sarannio sicuramente favorevoli alla legge sia di Forza Italia sia del Movimento 5 stelle.
Sembra insomma che il ragionamento di Renzi: dopo 15 mesi adesso basta con i giochetti risulterà quello vincente. Tutto bene sul piano del consenso tra l'opinione pubblica, abbastanza male per quanto riguarda la situazione interna al PD. Fassina ha confermato che in una trentina voteranno contro la fiducia; lo si vedrà nel pomeriggio. Il problema è la cosiddetta area riformista (Bersani, Cuperlo, Speranza). Come reggeranno lo strappo? Accetteranno di attendere qualche anno per riprovarci al congresso o sceglieranno la linea del Muoia Sansone con tutti i filistei ?
Non hanno speranze dentro il PD ma possono pensare a un partitino un po' più consistente di SEL allargata a Civati, destinato alla opposizione, ma in grado di incidere in modo significativo sul minor consenso al PD.
Staremo a vedere. Di certo Renzi nei prossimi mesi dovrà navigare a vista e, aggiungo io, il nostro sistema istituzionale non è messo molto bene: il Parlamento (con i suoi passaggi in commissione e aula) funziona solo se il governo ci mette continuamente delle forzature e questo non è lo spirito della Costituzione la quale, sarà anche la più bella del mondo, ma ha bisogna di un sostanzioso riordino nella parte di impianto istituzionale diretta e correlata (ruolo e poteri del Presidente del Consiglio, collegialità del governo, regolamenti parlamentari, poteri e modalità di elezione del Presidente della Repubblica).
C'è un elemento molto positivo nel nuovo sistema elettorale: maggioranza parlamentare coesa e governo in grado fi fare il suo mestiere, imposizione di fatto del bipartitismo. La possibilità di mandare a casa chi ha governato facendo subentrare lo schieramento avverso è per me il principale elemento della democrazia, in questo ero e rimango popperiano e non mi faccio troppe seghe mentali sui contrappesi che, per altro, in Italia esistono e permeano tutta la struttura pubblica (sindacati, CSM, magistratura amministrativa, potere legislativo delle Regioni, Corte Costituzionale, Enti Locali, Autonomia delle Istituzioni Scolastiche prevista in Costituzione).
Ultima notazione: il bipartitismo dovrebbe prevedere due grandi schieramenti progressista e conservatore in competizione. Il centro destra è allo sfascio mentre il 5 stelle cavalca il disorientamento. Grillo come alternativa non ce lo vedo a meno di un disfacimento completo dell'area del centro sinistra che mi pare improbabile. Salvini nel centro destra, per quanto come elemento provvisorio e destinato ad incrementare il consenso al PD, potrebbe anche starci, ma i problemi del centro destra non mi riguardano