27 gennaio: la memoria di Tenco

Spero di non essere dissacrante se per la giornata della memoria ricordo anche il suicidio di Luigi Tenco avvenuto la notte tra il 26 e il 27 gennaio del 1967 a Sanremo dopo la esclusione dalla finale di Ciao amore.

Per me e per la mia generazione Tenco è stato importante per il rifiuto, per la politica, per i sentimenti, per la musica. Lo voglio ricordare con una canzone del 1963 che mi è sempre rimasta dentro: Cara maestra. Ce n'è per tutti: la scuola, la chiesa, il potere politico.

Ne pubblico il testo ma questo è il link su youtube. Se non conoscete Tenco approfittate del link per ascoltare qualcuna delle sue canzoni.


Cara maestra, un giorno m'insegnavi
che a questo mondo noi, noi siamo tutti uguali;
ma quando entrava in classe il Direttore
tu ci facevi alzare tutti in piedi,
e quando entrava in classe il bidello
ci permettevi di restar seduti…

Mio buon curato, dicevi che la chiesa
è la casa dei poveri, della povera gente;
però hai rivestito la tua chiesa
di tende d'oro e marmi colorati;
come può adesso un povero che entra
sentirsi come fosse a casa sua?…

Egregio sindaco, m'hanno detto che un giorno
tu gridavi alla gente: Vincere o morire!
Ora vorrei sapere come mai
vinto non hai eppure non sei morto,
e al posto tuo è morta tanta gente
che non voleva né vincere né morire…