Dalla brunettata alla renzata

Oggi mi sono collegato alla mia casella di posta certificata (era Brunetta) e ho trovato la seguente new:

Si avvisa la gentile utenza che il servizio di Postacertificat@ (CEC-PAC), dedicato esclusivamente alle comunicazioni tra cittadini e pubblica amministrazione, sarà progressivamente sospeso per far convergere tutte le comunicazioni di posta certificata su sistemi di PEC standard, abitualmente utilizzati nelle comunicazioni tra cittadini, professionisti e imprese.

La sospensione del servizio osserverà la seguente tempistica:

1) dal 18 dicembre 2014 non saranno più rilasciate nuove caselle CEC-PAC a cittadini e pubbliche amministrazioni, ivi incluse le caselle per le quali la richiesta di attivazione online è stata presentata in data antecedente, ma per le quali non si è ancora proceduto all'attivazione presso gli uffici postali;

2) dal 18 marzo 2015 al 17 luglio 2015 le caselle saranno mantenute attive solo in modalità di ricezione e sarà consentito agli utenti l'accesso alle stesse solo ai fini della consultazione e del salvataggio dei messaggi ricevuti;

3) dal 18 luglio 2015 le caselle non saranno più abilitate alla ricezione di messaggi e l'accesso alle stesse sarà consentito, sino al 17 settembre 2015, solo ai fini della consultazione e del salvataggio dei messaggi ricevuti; dal 18 settembre sarà definitivamente inibito l'accesso alla propria casella;

4) dal 18 settembre 2015 al 17 marzo 2018, sarà garantita agli utenti del servizio CEC-PAC la possibilità di richiedere l'accesso ai log dei propri messaggi di posta elettronica certificata.

Dal 18 marzo 2015, tutti gli utenti CEC-PAC potranno richiedere una casella PEC, gratuita per un anno, inviando un'e-mail all'indirizzo richiestapec@agid.gov.it.


Partiamo dalla fine: invece di regalare una PEC normale per un anno a partire dal giorno di sospensione del servizio di invio, non sarebbe stato più semplice liberalizzare la CEC-PAC ovvero eliminare il vincolo che consente di dialogare solo con la PA?

Invece si mntiene il sistema e si inaugura una lunga fase di migrazione che terminerà nel 2018.

Il progetto Brunetta come è noto non ha avuto un grande successo. Hanno aderito in molti salvo poi rendersi conto che non la si può usare nemmeno per scrivere a chi gestisca servizi di pubblica utilità serve solo a dialogare con lo Stato allargato. In quattro anni mi è capitato di usarla un paio di volte. Oggi ho tentato di scrivere a Telecom e il sistema ha detto che all'indirizzo di Telecon non potevo scrivere (perché non è Stato).

Avete provato qualche volta a cercare un indirizzo dall'elenco? Non sono stati codificati i campi di inserimento e nemmeno i criteri di ricerca così può essere che se scegli un nome comune come "Comune di " ti ritrovi un elenco di 3 mila indirizzi che devi guardare in sequenza.

Direbbe Fantozzi: una boiata pazzesca.

La mail certificata sta funzionando bene per ricevere il CUD e per scrivere ad uffici della PA che poi, regolarmente non ti rispondono. A me è capitato con gli uffici di Firenze del Tesoro (la mitica ragioneria dello stato).

Caro Renzi, hai ragione a tagliare, ma con quello che si è speso, fallo in maniera intelligente. Scrivi una mail in PEC a chi è registrato e proponi o la migrazione automatica ad una PEC normale con mantenimento dell'indirizzo o, per chi non risponde, la graduale cancellazione del servizio.

Magari, nella stessa occasione, con un bel provvedimento come quelli che faceva Bersani quando era ministro, togli di mezzo i fax o, almeno, obbliga chi si ostina ad usarli (perché sono comodi, dicono) ad accettare messaggi e doumenti in posta certificata.