Lupi solitari e bande di assassini
Dal Corriere on line
"È strage in una scuola militare a Peshawar, che ospita studenti tra i 7 ed i 14 anni, attaccata dai talebani pakistani. Il bilancio dell’attacco di un commando di kamikaze talebano del TTP è salito a 104 morti, di cui 84 bambini”. Lo ha detto oggi in una conferenza stampa il governatore della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, Pervez Khattak. Un portavoce della formazione, Tehreek-e-Taliban, ha dichiarato che agli autori dell’attacco è stato ordinato di sparate agli studenti più vecchi. Secondo le notizie che arrivano molti dei 500 gli studenti sono stati fatti uscire dalla scuola ma non è ancora precisato il numero di persone rimaste in ostaggio dei talebani."
Il portavoce dei Talebani dichiara: «Abbiamo scelto con cura l’obiettivo. Vogliamo far provare ai militari il nostro stesso dolore».
Anche io ho scelto la foto: non ho messo ambulanze, sangue o militari in asseetto di guerra. Ho messo dei giovani studenti (bambine e bambini) che scappano dopo essere riusciti ad uscire.
Le cronache quotidiane, in Italia come in Australia, rincorrono singoli episodi di cronache efferate che hanno a che fare con le patologie individuali e l'ultimo è quello dell'assassino del bimbo siciliano, forse, ucciso dalla madre.
Qui siamo su un'altra dimensione, superiore anche a quella del recente sequestro di persone da parte di un lupo solitario in Australia o a quello dei tre ragazzioni della scuola rabbinica in Israele. Qui siamo all'assassinio di gruppo studiato a tavolino, al terrorismo in senso etimologico: voglio vendicarmi e seminare terrore. Voglio che i militari soffrano perché violiamo una loro scuola, perché tra i morti ci sono futuri militari, perché tra i bimbi morti ci sono i figli dei nostri nemici. Faccio una azione del genere per affermare il mio diritto.
Sono atrocità che nella nostra cara Europa hanno commesso i nazisti nel corso della operazione barbarossa quando molti villaggi dell'Ucraina e della Bielorussia furono bruciati con le persone dentro. Vi rimando alla recensione e alla visione di Idi i smotri (va e vedi) un film russo del 1985 su questo blog.
La storia è piena di queste efferatezze e non fa salti. Penso alla dolce fermezza di Papa Francesco e contemporaneamente penso al fatto che parliamo della stessa Chiesa che inaugurò il 1600 con il rogo di Giordano Bruno. Per le persone razionali tutto ciò è difficile da accettare, ma dobbiamo farlo e cercare di diventare operatori di pace, cioè operatori del cambiamento interiore.