la svolta

In un caso come questo i numeri parlano di più e meglio di qualsiasi ragionamento.

Nella fase 1 Matteo ha vinto nei circoli confrontandosi con gli iscritti e pagando il fatto che nella attuale crisi della politica e della partecipazione nei circoli ci sono quelli più legati alla storia e alla tradizione della sinistra. Nonostante ciò c'è stato il miracolo di una vittoria che nel giro di un anno ha convinto una parte degli iscritti a riflettere sulla necessità di un ricambio dopo le pessime prove date da Bersani e soprattutto dal suo establishment che si è piazzato nel governo, nei gruppi parlamentari, nell'apparato centrale.

Lo dico senza intenti offensivi ma parlando in maniera diretta, come mio solito. Sono persone che difettano di idee e soprattutto di capacità; lo dico da storico sostenitore della meritocrazia. Sto pensando a Fassina, Orfini, Orlando, Speranza: tutte persone che oscillano tra la arroganza e il grigiore. Poi c'è l'apparato pieno di imbucati che non riescono a bucare il video nemmeno se sono da soli e li intervista Lilly Gruber.

Mentre questi signori cercavano un ruolo gli iscritti, anche quelli che si erano lasciati illudere dall'usato sicuro di Bersani, hanno cambiato largamente opinione e si sono rotti le scatole di sentire le domande retoriche sulla sinistra, sulla classe operaia, sul fatto che Renzi fosse di destra, eccetera, eccetera.

Nei congressi di circolo gli impazienti di sinistra hanno molto spesso scelto Civati che almeno aveva il coraggio di parlare chiaro, pur senza scegliere la rottura esplicita con i compromessi legati alla gestione del risultato elettorale delle ultime politiche.

Nella fase 2, quella degli elettori, sono accadute molte cose nuove:

  • Nonostante tutto la gente è andata a votare per le primarie confermando la voglia dell'elettorato di centro sinistra di partecipare alle decisioni quando c'è la possibilità di scegliere e di contare.
  • Renzi è volato, Cuperlo è crollato e Civati è andato avanti nonostante fosse chiaro che il voto a lui sarebbe stato prevalentemente di testimonianza e di demarcazione.

Il risultato mette la parola fine sul dibattito su chi rappresenti cosa. C'è un ricambio generazionale e c'è un ricambio di idee, di concezione della politica, di concezione della modernità. Ieri sera Cuperlo, con la sua aria raffinata e la testardaggine del mondo che l'ha spinto in avanti, mi sembrava un giapponese scovato in un'isola del Pacifico 40 anni dopo la fine della guerra.

Stamattina ho riascoltato il discorso di Renzi e non mi vergogno a dire che mi sono commosso. Con il risultato ottenuto si è gasato e ha fatto un discorso tutto basato sul futuro facendo capire, come aveva già fatto in campagna elettorale, che non si farà impastoiare nei giochini del politichese: Letta, la corte costituzionale, la legge elettorale, Grillo, Berlusconi.

C'è del nuovo sotto il sole e da oggi la prima sfida è quella di cambiare il PD centrale. Cosa faranno i funzionarietti che si erano abituati a stipendi immeritati? Cosa farà Chiara Geloni? Tra qualche minuto Renzi presenta la sua segreteria. Vedremo.