cuneo fiscale

Stasera il presidente di Confindustria Squinzi, nel dichiarare che, per loro, il blocco dell'aumento dell'IVA di un punto non è la priorità, come non era l'IMU sulla prima casa, ha detto che gli oneri indiretti sul costo del lavoro sono arrivati ad un punto intollerabile: per mettere 1'300 € in busta paga l'azienda ne spende altri 2'200 in oneri riflessi (fiscali e previdenziali). Non ha specificato se quei 1'300 euro siano netti o lordi e spero che l'ipotesi corretta sia la prima.

Quando alla fine degli anni 80 lavoravo nel privato (software e servizi) nel fissare il costo dei software ad hoc calcolavamo che il costo per l'azienda di un'ora dipendente era doppio dello stipendio (ma mettevamo in conto anche l'edificio e le macchine). Siamo passati da (1 a 1) a (1 a  2) nel giro di 25 anni.

Mi sembra una situazione insostenibile e se non si mandano rapidamente segnali di inversione di tendenza mi aspetto, prima o poi una rivoluzione (o restaurazione) liberale (o liberista) di quelle dure, di quelle che mettono in discussione in maniera pesante lo stato sociale. Tutto ciò prescindendo dai rapporti di forza su scala mondiale tra paesi sviluppati e paesi emergenti, che sono ulteriore problema.