una testa lucida, troppo lucida

Scrive Alessandro Sallusti il compagno di Danielina Santadechè su Il Giornale on line:

Sono diciotto anni che gli eredi del Pci mancano gli appuntamenti con la storia, anche quando il destino glieli offre su un piatto d'argento. E l'occasione che hanno per le mani questa volta è addirittura d'oro, roba da fare bingo.

Basterebbe riconoscere l'anomalia giudiziaria che ha portato alla condanna di Silvio Berlusconi e porsi come garanti dell'autonomia della politica e della democrazia. Basterebbe dire: noi non votiamo per la decadenza da senatore del leader di un grande partito, per di più nostro alleato di governo. Avrebbero la possibilità e gli argomenti per farlo, acquistando così per la prima volta credito e rispetto, dando senso concreto alla parola «responsabilità» molto di moda in queste ore.


Tutta colpa del cardiofrequenzimetro che non funzionava bene; alla sera si è addormentato di botto e poi si è sognato che lo richiamavano a militare. Altro che appuntamenti con la storia.

Ma forse era il telefonino, forse lo chiamava Hobsbawm dela Paradiso.