Bizzarrie interessanti
E' comparso sugli organi di informazione un appello interessante al voto per Berlusconi, firmato da donne. Sono più di 360 nomi messi in ordine di adesione e senza la presenza di persone dal nome altisonante. Ero curioso e ho deciso di fare una piccola indagine sociologica: dividere le firmatarie per professione.
Come sapete me la cavo abbastanza bene con il trattamento dei dati e questo è il risultato per le professioni con almeno 4 aderenti.
Architetto | 8 |
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Artigiano | 4 |
Avvocato | 4 |
Casalinga | 55 |
Dirigente | 6 |
Impiegata | 46 |
Imprenditrice | 31 |
Insegnante (1 precaria 1 pensionata) | 18 |
Libera professionista | 13 |
Medico | 5 |
Pensionata | 71 |
Studentessa | 18 |
Emergono dei dati interessanti: nel PDL c'è il ceto medio ma non solo; attenzione alle pensionate (71) e alle casalinghe (55). Non è vero che i docenti sono tutti di sinistra (c'è anche una precaria e ci sono persino due collaboratrici scolastiche).
E vengo al contenuto che ho trovato largamente condivisibile e spero con questo di non attirarmi chissa quali strali (lo riporto con le mie sottolineature in corsivo). Il problema, mi pare, non è quanto c'è scritto ma quanto manca. Sarebbe stata bella una discussione tra donne dei due schieramenti sui temi della diversità di opinione e comportamento, sulla concezione del corpo, su lecito e licenzioso. Che ne dite di ogni donna che sceglie liberamente, sceglie sempre la cosa giusta per se stessa. Cosa vuol dire scegliere liberamente? Quanto pesano modelli e condizionamenti? Nella foto ho sbiancato il simbolo e mi sembrava il minimo.
Siamo donne normali, donne che lavorano in casa o in ufficio o in fabbrica, donne che studiano o che cercano, a fatica, un impiego.
Siamo le madri, le sorelle, le mogli e le figlie degli italiani. Il prossimo 24 e 25 febbraio voteremo per il presidente Berlusconi, e siamo stanche di essere considerate per questo donne di serie B, donne che si fanno sfruttare dagli uomini, “bambole”, come ha detto l'esponente di un noto partito, prive di cervello. Abbiamo un cervello e abbiamo un corpo, eccome se li abbiamo, e non intendiamo rinunciare a nessuno dei due.
Non esistono le donne, così come non esistono gli operai o i giovani: continuare a pensarlo è un segno dell'arretratezza culturale del nostro paese.
Ci sono tante singole donne, così come ci sono tanti singoli uomini, e ognuna ha una storia, una personalità e una libertà da difendere.
La specificità femminile è di genere (le donne partoriscono, gli uomini fecondano), non sociale o culturale o politica.
Socialmente, culturalmente, politicamente ogni donna (come ogni uomo) è un individuo a sé. E il primo motivo, il motivo fondamentale per cui abbiamo scelto di votare Berlusconi è proprio perché ognuna di noi vale per sé e perché la libertà concreta di ciascuna di noi è più importante di mille chiacchiere astratte sulla libertà di tutte.
- Ci sono donne che pensano che ricevere un complimento sia una offesa, e ci sono donne a cui piace essere ammirate.
- Ci sono donne che considerano stupidi gli uomini e li combattono e ci sono donne che sfruttano al meglio la stupidità degli uomini svestendosi in televisione.
- Ci sono donne che fanno carriera perché sono brave e altre ancora che arrivano solo grazie alle “quote rosa”.
- Ci sono donne che considerano l'emancipazione un dovere e altre felici di accudire alla propria casa, al marito e ai propri figli.
Ma ogni donna che sceglie liberamente, sceglie sempre la cosa giusta per se stessa.
Le paladine e i paladini delle donne, che si autoproclamano tali senza aver ricevuto nessuna investitura, condannano col dito alzato la “donna oggetto” perché non riconoscono la “donna soggetto”. Non accettano che ciascuna scelga per sé.
Esaltano alcuni modelli per deprecarne altri. Agitando la bacchetta di un moralismo amorale, dividono le donne in buone e cattive, in modelli da seguire ad ogni costo e altri da evitare come la peste. Noi, però, non siamo d'accordo. Per noi tutte le donne sono uguali e ciascuna è diversa. Non giudichiamo nessuna perché non accettiamo di essere giudicate.
Non disprezziamo nessuna perché sappiamo quanto sia faticosa e complessa e qualche volta dolorosa la vita di ciascuna di noi.
Ci rispettiamo, e vogliamo rispetto. Per questo abbiamo deciso di votare convinte per il Popolo della Libertà.