Uccidere i padri?

Poco fa su Facebook ho visto un post che richiamava la vicenda della figlia di Ichino e proseguiva con la citazione delle disgrazie del proprio figlio (che il posto fisso non ce l'ha). La cosa mi ha incuriosito e sono andato alla ricerca della notizia.

Ad un seminario del PD Chiara di Domenico, 36 anni, addetto stampa di una piccola casa editrice dichiara: "La verità  è scandalosa, ma lo status quo è osceno. Io mi sono stufata di vedere mogli di, figli di, fratelli di nei posti migliori. Io faccio nomi e cognomi: Giulia Ichino, a 23 annì, è stata assunta come editor della Mondadori. Della più grande casa editrice italiana, a soli 23 anni, mentre un mio amico, giornalista precario per un quotidiano di sinistra, resterà precario chissà fino a quando".

Alla fine, dicono le cronache, Pierluigi Bersani si è alzato e l'ha abbracciata. Non ci siamo: questa è la sinistra della canaglia pezzente, di chi tira il sasso e poi nasconde la mano. E allora iniziano i distinguo: non ce l'avevo con Giulia Ichino che magari quel posto se l'è meritato, ma come fa Ichino a battersi per la flessibilità ed avere poi una figlia che lavora a tempo indeterminato?

Ma come fa Bersani a battersi per un futuro ecosostenibile e venire da una famiglia di benzinai… Non ci resta che uccidere i padri. Pardon, io sono un padre: non vi resta che ucciderci tutti.

A mia discolpa dirò che nonostante due genitori da "pubblico impiego" e ora "pensionati" (il che accresce la colpa) la figlia ha iniziato a lavorare in maniera precaria subito dopo la laurea e adesso lavora in proprio con poche tutele, molti rischi e molto entusiasmo. 

Io spero che qualche imbecille si scusi con Giulia Ichino di cui riprendo questa intervista sul suo lavoro. Queste le dichiarazioni della Di Domenico.