certe cose, alla lunga, si pagano
mi riferisco ai privilegi dei parlamentari di fronte alla giustizia: in origine serviva la autorizzazione anche solo per essere sottoposti a procedimento penale; dietro c’era la Repubblica nata rovesciando un regime che aveva cancellato il Parlamento e dunque tutti furono concordi nel garantire ai parlamentari molte garanzie contro il rischio di essere perseguitati a motivo delle proprie posizioni politiche.
Dagli anni 50 molta acqua è passata sotto i ponti, ma stasera abbiamo assistito con il caso Cosentino, al trionfo della ipocrisia.
Non si discuteva di arresto; si discuteva della possibilità che la magistratura potesse utilizare una cinquantina di interecettazioni da cui emergono prove lampanti di legami con la camorra.
La opportunità di utilizzarle era già stata affermata dalla Corte di Cassazione che notoriamente non è un covo di magistrati assatanati. Si tratta di interecettazioni non organizzate contro Cosentino ma in cui Cosentino si è trovato impigliato.
Il Parlamento ha deciso che sono inutilizzabili perché non venne chiesta la autorizzazione a intercettare Cosentino; non importa se sono rilevanti; un parlamentare camorrista o colluso va preventivamente informato in modo che utilizzi forme di comunicazione criptata; bene, bravi, bis.
I voti sono stati meno della maggioranza assoluta di 316, ma l’hanno sfiorata e sono stati largamente sufficienti ad ottenere il blocco perchè c’erano una quarantina di assenti. E se gli assenti fossero stati presenti vuoi che non si sarebbe arrivati alla soglia?
Io dico di sì e dico che tutto ciò mi indigna; mi indigna in maniera indipendente da problematiche di tipo politico; faccio i miei complimenti a Benedetto della Vedova che a suo tempo ruppe con il Partito Radicale ritenendo che le idee liberali trovavano più spazio nel centro destra. Oggi Della Vedova rappresenta Futuro e Libertà e continua a battersi per la libertà e per il diritto.
Spero che questa sera qualche deputato che ha votato perché non si poteva fare diversamente (senza creare problemi a Berlusconi) abbia un sonno agitato. Spero che chi ha detto che possiamo stare tranquilli perché Cosentino avrà il suo processo (ma senza l’utilizzo degli elementi emersi dalle intercettazioni, si vergogni.
Sono anche preoccupato per questa Italietta che fa fuori il Presidente del più grande gruppo bancario italiano perché cercava di razionalizzare e di mettere al due le clientele di tipo locale e non si preoccupa neanche di preparare una soluzione di ricambio (e se ne preoccupano Tremonti e, persino, in ritardo, Bossi).
Sono preoccupato perché da stasera, tra caso Cosentino e revival dei Tulliani, stanno andando a fuoco le residue condizioni di governabilità del paese. L’Italia procede a fatica nelle mani di una classe politica che governa come se stesse facendo un torneo di carte in cui, finita una partita, c’è sempre tempo per la rivincita. E invece no; non è così.