i presidenti del senato nella II repubblica

Renato Schifani che, dal lontano Afghanistan, attacca Monti reo di "sgarbo istituzionale" per aver detto di faticare a seguire la linearità dei ragionamenti di Berlusconi, non si rende conto che mentre Monti stava facendo una conferenza stampa di bilancio-prospettiva lui era in visita al contingente in Afghanistan in veste ufficiale. Tutto ciò mi ha fatto venire la voglia di enumerare i presidenti della II repubblica.

Il 90% degli Italiani si chiede cosa ci stia a fare il Senato, ma probabilmente il 99% fatica a ricordare le qualità di questi campioni della II poltrona della repubblica. E allora facciamo il ripasso dei brontosauri di centro destra e di centro sinistra.

  • Carlo Scognamiglio: 1994-1996 un bel borghesone, presidente giovanissimo con i voti di Forza Italia, due matrimoni uno con la figlia di Susanna Agnelli e il secondo con una Pirelli. PLI, UDC, UDR, PLI
  • Nicola Mancino: 1996-2001 un democristiano avellinese demitiano, poi passato al PPI, alla Margherita; dopo la presidenza del senato (centro sinistra) è passato a fare il vicepresidente del CSM ed ora ha in ballo quella fastidiosa questione sulla trattativa stato-mafia
  • Marcello Pera: 2001-2006 (centro destra); filosofo della scienza e studioso di Popper ha avuto un progressivo avvicinamento alle tesi papiste nemiche del relativismo sino ad essere collocato nel gruppo degli atei devoti insieme a Giuliano Ferrara. Era giunto a Forza Italia insieme al gruppo di intellettuali guidati da Lucio Colletti. Quel che si dice una conversione a U.
  • Franco Marini: 2006-2008 (centro sinistra); sindacalista democristiano, già capo del Pubblico Impiego Cisl sino a diventare segretario generale, seguace di Donat Cattin (corrente Forze Nuove); passò dopo la fine della DC prima al PPI, poi alla Margherita e infine nel PD. E' uno dei personaggi da rottamare più cari a Matteo Renzi. I suoi interventi alle assemblee del PD sono sempre interessanti per ché è uno che bada al sodo
  • Renato Schifani: 2008-2012 (centro destra) prima democristiano e poi di Forza Italia; stava lentamente sganciandosi da Silvio ma devono avergli telefonato e spiegato che non va bene così.

Uno squadrone di trombettieri che insieme alla II repubblica non lasceranno un grande segno nella storia del paese. La grande riforma del presidente Schifani è consentita in ciò (articolo dei Il Sole 24 ore): Un ufficio a Palazzo Giustiniani, uno staff di segreteria e auto con autista per gli spostamenti: sono i benefit che spettano di diritto ai presidenti del Senato cessati dalla loro carica (attualmente sono quattro: Marcello Pera, Nicola Mancino, Carlo Scognamiglio e Franco Marini). Privilegi che, d'ora innanzi, non saranno più vitalizi ma temporanei: scadranno infatti dopo due legislature intere (dieci anni) e non saranno più a vita. Lo ha deciso all'unanimità l'ufficio di presidenza del Senato. Una limitazione annunciata a gennaio dall'attuale presidente di Palazzo Madama Renato Schifani e che attua le norme del decreto, legge del ' luglio 2011 n. 98. Gli ex presidenti di Palazzo Madama hanno invece diritto al normale trattamento pensionistico con le regole applicate a tutti senatori.