La strage di stato

Ma come, con quello che è successo oggi al summit del PPE (cui è giunto inatteso Monti) e con l'invito europeo ad una candidatura tu ci parli della Strage di Stato? Lasciamo decantare Monti; ci sarà tempo e modo di ritornarci sopra, così come di parlare delle primarie del PD e della decisione di Bersani di giocarsi nel rinnovamento.

Oggi su RAI Storia, prima di cena, è andata in onda una interessantissima serie di documenti sul processo di Catanzaro per la strage di Piazza Fontana (riprese originali del processo). Il giudice D'Ambrosio voleva capire il ruolo del fascista Guido Giannettini, personaggio di raccordo tra i neofascisti veneti (gli esecutori della strage) e gli apparati dello Stato. Il governo (presidente Rumor e ministri Andreotti e Tanassi) mise il segreto politico militare su Giannettini (che fu poi anche fatto fuggire all'estero) e il tribunale decise di vederci chiaro: perché fu messo il segreto?

Le immagini che sono passate stasera mi hanno fatto ritornare a quegli anni: stava finendo la sinistra rivoluzionaria che non era riuscita a capitalizzare politicamente anni di lotte sociali e politiche, stava affacciandosi il tema della violenza che sarebbe poi sfociato nel terrorismo, il PCI con Berlinguer e i temi della austerità, del rigore e della onestà raggiungeva il suo massimo storico, la DC era in mano ai peggiori tra i dorotei.

Davanti ai giudici Rumor, Andreotti e Tanassi si smentivano a vicenda; Rumor non ricordava e fu incriminato per reticenza dopo essere stato addirittura minacciato di falsa testimonianza.

I politici buttavano la palla sui militari (non sappiamo, in queste cose facciamo quello che dicono i capi dei servizi) e i militari a loro volta si chiamavano fuori dicendo di aver fatto quel che volevano i politici. Così ho rivisto sfilare generali di cui ricordavo i nomi: Henkel, Maletti, Miceli, Alemanno. Tutti personaggi della destra occulta, tutti insabbiatori o complici di una situazione scandalosa.

Spero che RAI storia lo rimandi per capire che, se allora sbagliammo in alcune valutazioni, la prendemmo nella sostanza: strage di stato di uno stato in mano a politici di basso profilo e a generali collusi con ambienti del terrorismo nero.