Il più bel Fico
Dire di Alfano che è il più bel fico (fico, non figo) del bigoncio significa ammettere che le drosofile della frutta si sono nutrite a fondo e che i fichi del PDL sono ormai tutti marci.
Rimane solo il bigoncio che andrà prima ripulito accuratamente per poterlo riutilizzare e anche così non è detto che ci si riesca.
Non a caso Albertini, Montezemolo e Giannino insistono per liste civiche. Lo spazio per una forza politica coerentemente liberale esiste e sono le resistenze degli apparati a frenare. Albertini alle regionali in Lombardia ha bisogno dell'abbraccio di Formigoni e anche qui non è bello aggrapparsi a chi ha dimostrato di non sapere o volere staccare la spina. Poi ci sono le questioni di orizzonte culturale quali individualismo-liberal contro solidarismo-cattolico. Secondo me la partita il PDL se l'è giocata quando ha dimostrato di non saper dare spazio a temi di rinnovamento della politica e di costume che già il gruppo sconfitto di Fini volle sollevare.
Comunque mi impressiona il fatto che i giornalisti prendono le "polluzioni" di Berlusconi, che vengono la sciate cadere una alla volta da Vespa, come se fossero state dette in momenti diversi. Lui le ha dette tutte insieme. A meno che il libro non esista e Vespa lo stia scrivendo adesso.
Si sta andando verso una fase di completo rinnovamento delle istituzioni e della politica e mi impressiona come anche il PD non riesca a capire che occorre una svolta molto radicale in termini di politiche e di persone. Si dichiara di credere nelle primarie, ma si opera per fare in modo che il punto di vista degli elettori conti di meno di quello dei militanti. La politica ha i suoi riti e uno di questi è il fogliettino pieno di banalità che ti faranno firmare per poter votare. Ricordiamoci che il problema non è quello di arrivare primi alle elezioni ma di vincere sulla base di un progetto di riconquista degli italiani in cui la III repubblica non ci faccia, di nuovo, rimpiangere la prima.