Schifosamente arroganti

Stasera il celeste roberto ha superato se stesso. E' rimasto in conclave con Maroni e Alfano per l'intera giornata e poi, verso le 19.15 è ricomparso con i due compari per la conferenza stampa più breve nella storia della crisi delle istituzioni.

Ha aperto lui per dire che: 1) d'accordo con gli assessori non leghisti azzera la giunta ma non va a casa perché il governo della Lombardia è il migliore del mondo 2) nei prossimi giorni si impegna a presentare una nuova giunta caratterizzata da forti discontinuità pescando fuori dal paniere (fare di necessità virtù visto lo stato del consiglio) 3) ci si impegna entro dicembre ad approvare una nuova legge elettorale.

Poi è venuto Maroni, un po' imbarazzato. Ha detto che loro avevano chiesto o l'azzeramento della giunta o le dimissioni e dunque sono soddisfatti. Ha precisato che sono orgogliosi perché dalla inchiesta è emerso che un loro consigliere di Rho cui erano stati offerti 600 voti dalla 'ndrangheta li ha rifiutati e "giustamente non è stato eletto per 400 voti" come a dire che per essere eletti con la Lega servono altri voti … (sarà stata la stanchezza)

Poi è venuto Alfano a dire che Zambetti non è più nel PDL e che non c'è mai stato un problema relativamente alle maggioranze di Piemonte e Veneto (avevamo capito male).

I giornalisti hanno tentato di fare qualche domanda e sono stati rimandati alle dichiarazioni iniziali di Formigoni. A questo punto (dopo 2 domande) si sono alzati e Il Celeste ha detto che doveva prendere l'aereo. Era passato meno di un quarto d'ora dall'inizio e nessuno ha spiegato come mai, se non c'erano problemi ed era tutto chiaro e già scritto, il conclave sia durato tutto il giorno. Potevano finire alle 14; fare una conferenza stampa come si deve e Formigoni poteva tornare a Milano o con l'Italo o con il Freccia Rossa giusto per fare come Berlusconi. Naturalmente non ha detto nulla sulla condanna per diffamazione nei confronti dei radicali sulla questione delle liste con le firme truccate. A suo tempo aveva reagito verso Cappato accusandolo di aver manovrato le carte  e di aver ordito una congiura contro il PDL.