Le notti di Cabiria: Federico Fellini

Nel post sulla classe III citavo il cineforum di GS e il ciclo dedicato a Fellini. Mi è venuta la voglia di rivedere quei film degli anni 50 e 60. Lo spunto l'avevo già avuto durante gli esami stato perché una studentessa ha presentato un lavoro su La Strada e mi è tornata in mente la Masina di "è tornato Zampanò".

In questi due giorni ho rivisto I Vitelloni e le notti di Cabiria, ma mentre il primo l'avevo rivisto più volte, il film con la Masina non lo rivedevo dai primi anni 60. E' stata una bella emozione; non ricordavo quasi più nulla ma, fotogramma dopo fotogramma riemergeva tutto (la casa sulla via per Ostia, l'amica anche lei prostituta, la scena con Amedeo Nazzari, il mambo, l'ipnosi in pubblico.

Nei Vitelloni, Fausto, alla fine, si pente (?) e la vita ricomincia. Si tratta di un film duro, ma pieno di ironia e non è chiaro quanto Fellini si riconosca in quel mondo di sfaccendati.

Il finale nelle notti di Cabiria non è scontato. Siamo di fronte ad un inno alla semplicità e alla spontaneità. Ti sembra che la purezza paghi, che tu ti possa fidare e, alla fine, arriva la nuova mazzata.

La prima è una mazzata brutale con strappo della borsetta e spintonata nel Tevere; la seconda una mazzata soft, progressiva e crudelissima. Ma Cabiria sorride ancora lasciandosi avvolgere da un gruppo di giovani felici. La Masina ha sempre questa faccia a metà tra Pierrot e un clown. Piange, ma ride. E' felice, ma non si fida; solo quando si fida, arriva la mazzata.

Impagabile la scena con le amiche al santuario del Divino Amore.

Coraggio, questa è l'Italia: cialtroni, persone generose, politicanti, sottoproletariato. Vendi la casa costruita sulle marchette e fuori c'è una famiglia di disperati, molto più disperati di te. Se Fellini fosse stato ancora vivo oggi avrebbe fatto un film sull'infarto al consigliere D'Ambrosio, sul video dell'Italia dei valori con i mutanti, su Quagliariello e il mancato accordo sulla legge elettorale. Nei prossimi giorni mi rivedrò prova d'orchestra un film che mi aveva molto impressionato per l'irrompere in un mondo chiuso in se stesso della palla demolitrice. Chissa.