mica solo nella scuola
Leggo su Il Corriere di oggi che gli amministratori di San Gimignano sono pronti alla protesta dura contro un provvedimento del governo che li obbliga a ridurre il personale di 20 unità su 70. Ma come? (dicono gli amministratori): il bilancio è in attivo, non abbiamo mutui, non incidiamo sul deficit pubblico. Siamo in attivo e il governo pochi mesi fa ci ha concesso, per questa ragione di uscire dal patto di stabilità.
Certo, dice il Sindaco, abbiamo meno di 8'000 abitanti, ma siamo San Gimignano con 3 milioni di presenze turistiche l'anno, il personale serve per quello e il bilancio in attivo deriva indirettamente da questa presenza turistica (si pensi solo agli introiti dei parcheggi fuori città).
L'episodio mi ha fatto pensare alla scuola; alla mentalità ragionieristica del centro destra di Tremonti (quello dei tagli lineari alla scuola e delle riforme fatte solo per risparmiare) e del governo Monti succeduta a quella spendacciona del centro sinistra e del pentapartito della I repubblica.
OK, dobbiamo risparmiare. Come si fa? Bisogna credere nella autonomia e nel decentramento. Fidarsi dei dirigenti e responsabilizzarsi. L'ho scritto molte volte: nella scuola si potrebbero ritagliare risorse per la governance dell'istituzione scolastica (almeno 2 docenti uno che si occupi di didattica e l'altro di organizzazione e di apertura al territorio), allargare l'offerta formativa e risparmiare sugli sprechi connessi al fatto che tutto è parametrato e tutto (personale e risorse) arriva dall'alto. Insomma una operazione più che a costo zero in cui il DS si giochi sull'organico e possa salvaguardare i migliori.
Conosco l'obiezione. Ma i DS non sono in grado di … Nessuno nasce imparato, ma tutti possono migliorare. Dico di più, facciamolo in via sperimentale. Chi ci sta avrà risorse e rischierà di suo. Naturalmente, oltre che risorse e responsabilità servirà qualche potere.
Questo è quello che mi aspetto dai tecnici e dalla nuova politica; altro che le dimissioni della Minetti.