Un ministero di burocrati irresponsabili

Ieri ho scritto per il Sussidiario.net questo pezzo dedicato alla denuncia di un comportamento irresponsabile degli alti vertici del ministero.

Sta per cambiare il programma di gestione degli esami di stato che iniziano tra meno di 10 giorni; l'iniziativa è stata annunciata a fine marzo e da allora si sono susseguiti solo comunicati, video tutorial, inviti ad usarlo, inviti a preparare il terreno negli uffici di segreteria; manca un sola cosa: il programma.

Quando si imparerrà ad usarlo? Come si sopperirà alle inevitabili strozzature organizzative che si creano quando si pone mano ad una riforma delle modalità di lavoro?

Ma c'è una domanda che viene prima di ogni altra: quando al ministero la pianteranno di considerare le istituzioni scolastiche, i DS, i docenti, il personale di segreteria come delle pezze da piedi? Ci sarà stato un ritardo, ci saranno strate delle difficoltà di analisi o di realizzazione.

Un dirigente che si rispetti prende la penna e scrive un comunicato in cui dice qual è il giorno in cui il programma sarà disponibile o, ancora meglio, conscio del fatto che il software che si sta per sostituire impiegò 3 anni per essere utilizzato bene dalle commissioni, dichiara che visto che non è stato reso disponibile entro aprile, per quest'anno non se ne fa nulla e ci si attiva per tamponare la falla ripristinando per quest'anno il vecchio software.

Da quest'anno i testi della prima e della seconda prova non arriveranno più nelle buste sigillate consegnate dai carabinieri. Vista la scelta di trasmettere i testi delle prove in forma crittografata e via WEB, ci si è mossi per tempo e tutte le scuole hanno dovuto simulare l'intero processo. Il software di gestione dell'intero esame, come spiego nell'articolo, implica delle complessità maggiori eppure non è stato fatto nulla. La spiegazoione che mi dò è una sola: se non funziona la trasmissione dele prove, gli alti burocrati vanno sui giornali; se le commissioni non riescono a lavorare, sarà colpa solo delle commissioni.

Intanto non accade nulla e si discute in modo sciropposo e fuorviante del problema del merito. Si propone poco o nulla ma ci si può dividere tra meritocratici e benaltristi. I dibattiti da bar sport sulla scuola continuano. La speranza è che qualche politico si svegli e chieda lumi al ministero.