Chissa se Formigoni ha le gambe corte?

La lettera che Carla Vites, moglie dell'ex assessore regionale alla Sanità ed esponente del Movimento Popolare della prima ora, Antonio Simone, ha inviato al Corriere mi ha molto colpito non tanto perché mette in mutande Formigoni rispetto ai rapporti con suo marito e soprattutto con Daccò, ma perché appare scritta con il cuore in mano e mi chiedo come avranno reagito tanti ciellini onesti.

Il capo conta balle e le conta in maniera plateale al punto di rinnegare le amicizie. E l'amicizia nel mondo di Cielle è una cosa importante.

Mi chiedo come si senta lui. Si farà l'esame di coscienza prima di addormentarsi? La frase più bella è quella in risposta alle giustificazioni sull'aver messo la Minetti nel listino. Ma possibile che non si sia accorto che non aveva mai fatto, non dico una riunione politica, ma nemmeno una assemblea di condominio?

Formigoni ha iniziato il suo percorso in Lombardia alleandosi con la componente andreottiana della DC (quella che poi sarebbe stata decapitatata ai tempi di tangentopoli). Ricordo i ciellini doc di allora che storcevano un po' il naso, ma spiegavano l'allenza con la necessità di conquistare il potere, enella sanità lombarda l'hanno proprio conquistato.

L'hanno conquistato ma forse, me lo auguro, qualcuno di loro incomincia a sentirsi a disagio rispetto allo slogan andreottiano secondo cui il potere logora solo chi non ce l'ha.

Vites descrive un mondo in cui emergono, in formato ridotto, le stesse problematiche dell'entourage di Berlusconi. Formigoni sorride e replica che non polemizza con una signora. Non dura, come nella Lega, l'ipocrisia finirà per infrangersi.