Monza: suicidio finale di una gestione mediocre

Ieri mattina il Consiglio Comunale di Monza ha sancito la fine ingloriosa della amministrazione di Marco Mariani (Lega). C'è stato il divorzio definitivo tra PDL e Lega con la impsssibilità, per mancanza dei numeri, di portare a casa la variante di Piano Regolatore (già criticata persino da Regione Lombardia). Si parla di Cascinazza e degli equilibri-appetiti urbanistici di una citta di 130 mila abitanti (terza in Lombardia dopo MIlano e Brescia).

Mariani fece a suo tempo la battaglia contro la decisione di Bossi di piegarsi agli accordi con Forza Italia; visse una fase di esilio politico (come Maroni) ma fu poi riabilitato visto che la scelta di Forza Italia di presentare un Sindaco sconosciuto  (da parte del PDL) aprì la strada ad una breve fase di centro sinistra.

In città, ormai da qualche anno, negli ambienti di centro destra si era rafforzata la tesi "abbiamo un sindaco impresentabile" e devo dire che le volte che l'ho visto intervenire in pubblico non sono rimasto entusiasta: semplificatore sino alla rozzezza e portatore di una visione del mondo e della politica poco adeguata ai problemi del 21° secolo.

Probabilmente il PDL teneva duro (in attesa del cambio di casacca come prevedono le regole dell'alternanza) per portare a casa la variante di PRG e in nome di quello aveva accettato persino la boiata dei ministeri in villa Reale.

Adesso il buon Paolo Romani (quello di Colpo Grosso) messo a Monza per curare gli affari di famiglia e campione mondiale di assenteismo sia in Giunta che in Consiglio è rimasto lì e non sa cosa fare. A proposito, sarebbe interessante sapere cosa pensa l'onorevole Elena Centemero che ha curato per un paio d'anni le sorti locali del PDL e si è trovata improvvisamente sostituita.

Ha tre opzioni:

  • spostare dalla provincia il presidente ex AN Dario Allevi dotato di una certa credibilità e che sino ad ora si è mosso in modo efficace. Ma a spostare gli amministratori che funzionano si fa sempre una bella figura di strumentalismo e in questo caso si metterebbe in crisi la amministrazione provinciale per operazioni di cabotaggio partitico. Sconsiglio decisamente e credo che Allevi lo capirà da sè;
  • puntare su Pierfranco Maffè, assessore a Istruzione e Servizi Sociali,  attivo, moderato, molto presente e di area Ciellina;
  • oppure fare il salto clamoroso e appoggiare una operazione (defilata rispetto alle forze politiche) che ha al suo centro la Preside storica della media Confalonieri Anna Martinetti (a metà tra lista civica e UDC).

I giorni passano e il centro destra non sceglie rischiando di perdere in una delle roccaforti lombarde della conservazione. La monzesità è un modo di concepire la vita in cui il moderatismo e la conservazione iniziano molto prima della politica.

Allora tanti auguri a Roberto Scanagatti: bravo ed esperto ed è forse proprio lì l'unico limite. E' in consiglio comunale, se non erro, dal 1978. E' entrato giovane in Consiglio Comunale e i suoi anni li porta bene (come si vede anche dalla foto). Ma forse, questo elemento della durata, ai monzesi, molto conservatori, potrebbe piacere. Auguri a Roberto ma anche, un po' ad Anna Martinetti e a Pierfranco Maffè, tutte persone di cui conosco l'impegno, le capacità e la serietà.