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Il Consiglio Superiore della Magistratura si è autotutelato e di fronte alla legge sulla responsabilità civile dei magistrati già approvata alla camera e ora all'esame del senato con 19 favorevoli e 3 contrari ha espresso parere negativo perché «di fronte alla praticabilità ampia dell'azione diretta, il magistrato, destinato a scegliere tra tesi contrapposte, potrebbe essere condizionato e influenzato in tale scelta e portato a preferire la soluzione che lo possa meglio preservare dal rischio dell'esercizio dell'azione diretta».

So quanto sia delicata la funzione giudicante sia in ambito penale sia in ambito civile ma mi chiedo e gli altri che giudicano? Per esempio i professori durante gli scrutini o nelle commissioni d'esame? E i medici che operano? E i dipendenti delle Istituzioni Scolastiche rispetto al tema della vigilanza?

Lo Stato non deve mai lasciare solo il pubblico ufficiale e dunque si devono prevedere forme di difesa e tutele, ma da qui alla insindacabilità anche di fronte a responsabilità personali gravi ce ne corre. I giudici dicono che va bene la norma attuale che consente di chiamare in giudizio lo Stato. Ma perché di fronte a comportamenti palesemente irrispettosi della norma o dolosi il cittadino non può chiamare direttamente in causa il giudice? Parliamo per esempio dei pm del caso Tortora o dei giudici responsabili di lungaggini con denegata giustizia in sede civile.

In ogni lavoro c'è un rischio. Se non te la senti, fai un altro mestiere.