in vacanza a settembre (?)
Il calendario scolastico della Regione Lombardia è di 211 giorni dal 13 settembre all’11 giugno. In mezzo ci sono le vacanze di Natale dal 23 dicembre al 9 gennaio e quelle di Pasqua dal 21 aprile al 26 aprile.Dopo l’11 giugno c’è una settimana per fare gli scrutini e poi iniziano gli esami di stato che finiscono intorno al 10 luglio. In luglio si dovrebbero tenere i corsi di recupero per gli studenti che hanno avuto la sospensione di giudizio e che a fine agosto dovrebbero essere sottoposti ad accertamenti per vedere se hanno colmato il debito. Dall’inizio di settembre si ricomincia, si fanno le classi, si organizza il nuovo anno e si programma per circa una settimana prima di ripartire.
Perché 211 giorni? Perché l’Europa e anche l’Italia hanno uno standard di circa 33 settimane di lezione (198 giorni) cui bisogna aggiungerne almeno un’altra tra la fine del primo quadrimestre e l’inizio del secondo per organizzare attività di recupero. E poi c’è tutto il resto: gli eventi eccezionali legati al clima, le elezioni, gli stages, i viaggi di istruzione, l’attività extracurriculare.
C’è anche una discussione seria di chi dice che si fa troppa scuola. Sono d’accordo se si intende che si fanno troppe lezioni e ci vorrebbero invece più libertà, più ricerca, più passione: scuole più aperte che consentano scambio con il territorio, presenza di studenti di altre scuole, attività aggreganti non legate al gruppo classe.
E che dire della necessità di trasformare la funzione docente in un lavoro come gli altri (con le stelle regole, gli stessi tempi e gli stessi stipendi)? Solo più bello perché si vive tra i giovani e si studia per tutta la vita.
Ma qui siamo in Italia e il primo Costa che passa per strada propone di stare in vacanza anche a settembre. Naturalmente lo fa a fin di bene, in nome del turismo e il ministro dell’Istruzione aggiunge che potrebbe essere una buona idea. Questo Costa deve essere parente di quell’altro che settimana scorsa diceva che 15’000 €/mese ai deputati sono poca cosa. Lui a sua volta deve essere parente di quell’altro che ha presentato come rivoluzionaria la riduzione del 5% dello stipendio a quelli che ne guadagnano da 15 a 20 mila per lavorare tre giorni la settimana.
Deve essere uno di quelli che pensano che gli Italiani passano la vita a fare turismo: vacanze natalizie sulla neve, vacanze di Pasqua nelle città d’arte, mare in agosto con la possibilità ora di fare lago, mare, montagna e, magari un salto all’estero in crocera o in areo, tanto adesso ci sono due mesi di ferie.
Una speranza: che da domani si parli d’altro. Per esempio se sarà possibile che le scuole autonome possano gestire direttamente una parte del loro personale garantendo il posto in primo luogo a chi funziona.