totò, peppino e la malasalma
Siamo in provincia di Caserta, per la precisione a Piedimonte Matese e il signor Alfonso Ricigliano nel 1984 acquista per 800 mila lire un loculo presso la congrega Morte et Orazione di San Rocco, ente ecclesiastico che gestiva una cappella all'interno del cimitero.
Il signor Ricigliano negli anni successivi provvede da sè e costruisce una cappella per sè e i famigliari. Così decide di vendere il suo loculo. Trova l'acquirente ma quando vanno insieme per concludere l'affare scoprono che il loculo è occupato. Qualcuno ha seppellito qualcun altro: loculo occupato.
Quelli della congrega e i parroci non ne sanno nulla; non ne sa nulla l'amministrazione comunale ma, dopo qualche giorno, una impresa che fa le manutenzioni interne fa sapere che la salma potrebbe essere stata gestita da …. Il giorno dopo sulla tomba compare anche un nome e cognome scritto a pennarello.
Non è finita. Questa la dichiarazione di Fernando Catarcio, assessore delegato al cimitero: «Il problema riguarda la congrega in quanto la cappella veniva gestita direttamente dalla confraternita religiosa. Ci siamo attivati con una richiesta formale e stiamo attendendo l'elenco completo dei defunti in quella cappella cimiteriale».
Credevo che da dopo gli editti napoleonici richiamati anche ne I Sepolcri di Foscolo la gestione delle salme non fosse più di pertinenza della Chiesa; ma in provincia di Caserta non è così. Sono andato sul sito del comune (12'000 abitanti) per avere qualche lume ma ho trovato solo una ordinanza del Sindaco che, in occasione del Carnevale, vieta la vendita delle fialette puzzolenti e il lancio di uova marce che, evidentemente, fanno parte della tradizione.