c’è una lunga penna nera
Forse hanno ragione quelli che dicono che la situazione è talmente degenerata da far concludere … tutti a casa.
La Camera ha rimandato in commissione un provvedimento, apparentemente innocente, che si proponeva, attraverso incentivi di vario tipo, di ripristinare (almeno in parte) alcune caratteristiche identitarie del corpo degli alpini.
Mi sono collegato al sito della Camera per leggere il resoconto della discussione generale e mi sono subito annoiato, senza trovare risposta al quesito semplice semplice che mi ponevo: gli alpini sono nati e cresciuti nelle Alpi con l'aggiunta di una piccola percentuale abruzzese e se diventano un corpo calabro sicialiano non sono più gli alpini.
Dietro il corpo degli alpini c'è un forte spirito identitario che, a sua volta, si trascina il modo di essere della gente di montagna (cameratismo, solidarietà, durezza, coraggio). Da dopo l'abolizione della leva obbligatoria c'è stato un progressivo spostamento del reclutamento nella logica da nord (produttivo) a sud (pubblica amministrazione) sino al dato attuale per cui oltre il 70% degli effettivi viene dalle regioni del sud.
Magari è un bene, ma è chiaro che nel momento in cui il reclutamento si inverte e persino la residenza non è nelle regioni del corpo alpino, quelli di cui si sta parlando non sono più gli alpini. E invece no, anche su queste cose si apre il doppio dibattito sulla maggioranza incapace di governare e sulla fiera del politicamente corretto.
Poco onorevoli; anzi, per niente.