presidenti, segretari, direttori

Stamattina mentre facevo ginnastica ascoltavo una intervista di Paola Saluzzi a Lucia Annunziata. Si parlava di donne e di 8 marzo e ad un certo punto Saluzzi rivolgendosi ad Annunziata ha detto direttore. La Annunziata l'ha fermata e, nel suo stile molto secco, le ha detto: io non sono direttore di niente. Sono una giornalista.

Ieri sera ho guardato per qualche momento Ballarò e anche lì c'era un presidente che questa volta non si schermiva; presidente Lupi di qua, presidente Lupi di là. Ora Presidente viene dal latino prae sedere, 'sedersi prima' ed effettivamente l'Italia è il paese di quelli che arrivano prima di quanto meritino e si siedono subito.

Per esempio Lupi è arrivato dove sta perché Formigoni sta impegnato da un'altra parte; serviva una persona di fiducia e op-la si è seduto. Non so cosa presieda e non mi interessa, ma mi chiedo quale sia la ragione per cui una persona che già occupa un'alta carica (tanto è vero che lo chiamiamo onorevole) senta il bisogno di farsi dare del Presidente.

Per me, in Italia, c'è un unico vero Presidente ed è il Presidente della Repubblica. Poi ci sono alcuni Presidenti di serie B, nel senso che presiedono organismi di rango elevato ma con un ruolo inferiore (Fini, Schifani, Berlusconi). In altri termini con la eccezione di Napolitano, per gli altri vedo un ruolo presidenziale di tipo funzionale.

Quello che mi stupisce è il carattere perenne del titolo; prendiamo Casini o la Pivetti; hanno fatto il Presidente della Camera e saranno per sempre Presidente Casini e Presidente Pivetti, anche per via delle prebende di cui usufruiscono a vita. Nel caso della Pivetti in formato dark lady la cosa mi appare poi stupefacente. Nessun presidente di assemblea condominiale, almeno per ora, si sognerebbe di farsi chiamare Presidente quando va a comperare il pane, ma ci arriveremo.

La follia si raggiunge con i segretari e le segretarie. Come è noto la parola cambia significato al mutare del genere (e qui ci starebbe bene una riflessione) anche se l'etimologia (sempre latina) è passata da funzionario di fiducia dell’imperatore (quinto secolo) a persona fidata a cui si rivelano pensieri e sentimenti segreti o a cui vengono assegnati compiti riservati (età medioevale).

Mai, come nel caso di segretario, ci fu termine bisognoso di depotenziamento rispetto a significati diversi da quelli funzionali. Segretario Pinco Pallo; segretario de che? segretario di chi? Eppure a qualcuno piace.

Quando mi sono insediato nel nuovo lavoro di Dirigente Scolastico ho detto ai miei collaboratori: professore è ridondante, perché per fare il DS bisogna aver fatto il professore, Dirigente fa ridere, meglio Cereda o signor Cereda.