sporcaccioni
Ho stima del ministro Maroni ma quando stasera ho sentito le motivazioni che portano a distinguere le date di votazione tra elezioni amministrative e referendum mi è venuto un urto di vomito.
Si butterebbero via alcune centinaia di milioni con la seguente motivazione: non bisogna mischiare le problematiche amministrative con quelle dei referendum perché ciò provocherebbe disorientamento nell'elettorato.
La verità vera è che:
- il governo spera (come al solito) nel non raggiungimento del quorum; ma di questi problemi legati alla necessità di rendere meno facile la indizione di un referendum e però più semplice la sua realizzazione, ce ne ricordiamo sempre e solo quando si indicono
- l'opposizione spera che unificando referendum e amministrative si raggiunga il quorum (ma non lo dice esplicitamente); servirebbero circa 23 milioni di votanti
- a nessuno dei due gliene frega niente del raggiungimento del numero di giorni di lezione indispensabili per la validità dell'anno scolastico nelle scuole toccate dalle diverse scadenze.
Ma come si sa della scuola non gliene frega nulla a nessuno. Faccio una proposta al ministro Gelmini: unifichiamo le date (ci guadagna la scuola) e il risparmio lo mettiamo sul bilancio dell'Istruzione per finanziare il merito.