Imma Tataranni sostituto procuratore

Ho visto su Rai Play le due stagioni per un totale di 14 episodi di due ore ciascuno: la Basilicata e Matera, la magistratura inquirente e la polizia giudiziaria, il mondo della provincia meridionale tra libere professioni e istituzioni dello stato, una donna forte e dalla intelligenza fuori dal comune, abiti improponibili cambiati in continuazione, un incedere da caporal maggiore, la mafia e il contiguo mondo degli affari, i problemi di famiglia tra anziani e adolescenti in crescita, l'immigrazione e le adozioni, uno spaccato dell'Italia con i suoi problemi e le sue contraddizioni.

La Rai ha fatto una operazione controcorrente rispetto alle soap opera e alle false rappresentazioni delle TV berlusconiane che, in questi anni, hanno cambiato in profondità il modo di essere e di pensare degli Italiani e che la RAI stessa ha introeiettato (si veda per esempio Un passo dal cielo), Vediamone insieme gli aspetti principali.

La magistratura inquirente che in questi anni, un po' per colpa sua (eccesso di potere, elasticità delle regole in base alle convenienze, irresponsabilità, delirio di onnipotenza), un po' per le caratteristiche del nostro sistema giuridico e procedurale, ha visto il suo indice di gradimento in progressiva discesa ne esce bene perché la procura viene vista dal di dentro con i suoi aspetti umani, con il rapporto di scontro-collaborazione con cancellieri e i carabinieri, con le esitazioni e le intuizioni. Insomma non va sempre tutto bene ma alla fine la giustizia, guidata dalla intelligenza, vince.

Nel disegnare i personaggi il genere femminile predomina in genere su quello maschile: le donne sono più vispe, le nonne sono sagge anche quando perdono lucidità; gli uomini sono troppo impulsivi e sbagliano spesso con la eccezione del marito di Imma che, essendo a fianco di un caporal maggiore, viene disegnato con una inversione dei ruoli, casalingo, pacato, saggio, sensibile, sempre disposto a comprendere e pazientare, che sa ma tace.

Il procuratore capo ha il senso del potere e dei rapporti istituzionali in una città di provincia, ma sa scegliere, sa decidere, ha una moglie rimasta a Napoli e vive a Matera con un figlio adottivo di pelle scura con tutte le caratteristiche del giovane che, in altri contesti, avrebbe fatto il 68 (impulsivo ma saggio e deputato a controllare Valentina, la figlia di Imma).

Il collaboratori di Imma sono l'amica cancelliera, esitante, sensibile tormentata dal volere una vita tranquilla e la voglia di trasgressione e il giovane maresciallo Calogiuri innamorato di Imma ma conscio dei suoi doveri istituzionali verso una capa a cui dà comunque del lei e la chiama dottoressa.

Il marito di Imma, Pietro de Ruggeri, impiegato tecnico in Regione è inamorato della moglie ma sogna un rapporto più paritario e vorrebbe rompere con il tran tran della vita impiegatizia (il jazz, un locale per spettacoli, il sax, …) somatizza il suo rapporto di subalternità. E' interpretato da Massimiliano Gallo e con Vanessa Scalera (Imma) ha interpretato magnificamente una versione ciinematografica di Filomena Marturano (visione consigliata su Rai Play proprio per la efficacia interpretativa di entrambi).

Nei diversi episodi si parla di mafia, di immigrazione, di badanti, di RSA, di rifiuti tossici, di cordate di speciulatori, di immigrazione e la soluzione dei diversi casi, grazie alla grinta e intelligenza di Imma non è mai banale.