la maleducazione sui social e i progetti politici

Quando accadono eventi di rilevanza politica in grado di eccitare gli animi si scatenano sui social le pulsioni più indecenti e, spesso, si scade nel dileggio, nella offesa, nell'imputare il falso, si tratti dei propri avversari o addirittura di amici che ci avrebbero deluso. Il fatto è che gli eventi importanti della politica e della storia sociale costringono a fare delle scelte e in quei momenti si scatenano le paure, le tendenze a chiudersi in sè, la tendenza ferina ad offendere per non fare i conti con il reale.

Sta accadendo anche in questi giorni con la questione degli sbarchi (con i disperati contati a stuck-pezzi come facevano i nazisti), con le politiche di prevenzione della diffusione del Covid e, buon ultima, con la scelta di Letizia Moratti di tentare di sparigliare le carte in Lombardia. Naturalmente ci sono svariate gradazioni. Solitamente le cose più immonde le leggo sui post dei qualunquisti di estrema destra come nel caso degl insulti sessofobici a Laura Boldrini, ma badate che non c'è differenza, se non di grado nell'uso di termini come Il Bomba o il Gatto e la Volpe nei confronti di Renzi e/o Calenda.

In politica si fanno proposte politiche; nel caso di Letizia Moratti e del terzo polo c'è un progetto esplicito: staccare la destra, isolarla da ciò che rimane di moderato nel centro-destra, recuperare settori di elettorato lombardo ad una politica riformatrice avendo ben chiaro che questi elettori non guarderebbero mai con favore all'indistinto calderone di sinistra che va dalla estrema ai socialdemocratici o ai liberalsocialisti. E' un progetto sensato, non necessariamente vincente, ma che si basa sulla analisi dei trend elettorali dal 95 in poi che anche io ho cercato di analizzare in le dinamiche elettorali in Lombardia.

Alla vittoria di un progetto riformatore mancano in Lombardia oltre un milione di voti, e si tratta di un milione di voti su tre, non su trenta  e dunque il problema non è la scelta del candidato migliore: Masi, Martinazzoli, Sarfatti, Penati, Ambrosoli, Gori, Pisapia, Sala, Cottarelli, Maran, … o il miglior coniglio che uscirà dal cappello quando si sarà deciso se scegliere con le primarie o con le consultazioni informali.

Quando fai queste affermazioni ti dicono che vuoi distruggere il PD o che vuoi rubare gli elettori del partito. Vediamo di essere chiari, qui nessuno ruba niente a nessuno, in politica si confrontano le proposte e gli elettori non sono nè miei nè tuoi, sono esseri pensanti (con mille sfaccettature) che danno il loro consenso alla proposta che li convince di più. Nelle diverse forze politiche è sempre presente, accanto alla poposta, una carica ideale che rimanda a valori e concezioni del mondo, dunque finiamola di sostenere con arroganza che solo noi abbiamo gli ideali mentre gli altri pensano solo al profitto e alla pancia piena.

Chiudo con un richiamo a cose che ho scritto pochi anni fa, ricordando la immatura scomparsa di Giulio Giorello.


Ieri era l'anniversario della morte di Ivan della Mea il cantautore poeta scomparso nel 2009. Ogni volta che ascolto "Cara moglie" piango quando si arriva al punto in cui l'operaio licenziato dice "Cara moglie, io prima ho sbagliato, dì a mio figlio che venga a sentire perché io voglio che possa capire come si lotta per la libertà".

Ivan della Mea non ha cantato solo la politica di chi si batteva per cambiare il mondo, tra le sue canzoni più belle ci sono cose dialettali e poesie d'amore messe in musica. E' sempre soffice e mi piace per quello. Sa descrivere le cose belle del mondo della sinistra politica e sociale. Ieri è morto per i postumi del Covid Giulio Giorello il matematico-filosofo che subentrò a Ludovico Geymonat nella prima cattedra italiana di Filosofia della Scienza, quella della statale di Milano.

... Giorello non ha dato grandi contributi alla filosofia (non era tipo da sistema filosofico) ma li ha certamente dati alla cultura. Cito alcuni dei suoi libri che già nel titolo indicano uno stile: Il tradimento - La danza della parola, l'Ironia come arma civile - La filosofia di Topolino - La temperanza (in le virtù cardinali) - Noi che abbiamo l'animo libero - L'etica del ribell - Senza Dio, del buon uso dell'ateismo.


Non potrete mai essere Giorelliani, perché non esiste una scuola Giorello, ma potrete trarre giovamento mentale dalle provocazioni di Giorello riscontrabili già dai titoli dei suoi libri. Per questa ragione vi invito a difendere il diritto di cambiare opinione perché sta lì il cuore della libertà (perché è importante essere disposti a cambiare opinione).

Approfitto per dare una notizia: l'altro ieri mi sono iscritto a Italia Viva. L'ho fatto perché ho intravisto negli ultimi mesi la volontà in atto di mettere in piedi una organizzazione politica su basi nuove e che mi sono affini nel progetto politico e nei riferimenti ideali per l'Italia e per l'Europa, per il presente e per il futuro.

Vengono meno alcune perplessità legate ai tempi e modi della scissione nel PD? No. LI ho espressi allora e li confermo.

Viene meno il mio diritto ad apprezzare e difendere la complessità del reale? No

Rimane la tristezza nel vedere tanti amici e compagni disorientati e ridotti al ruolo di assediati in una fortezza mancante di generali e di un progetto poilitico all'altezza.