Il PD e la cosa nuova sul suo fianco destro

L'articolo in cui analizzavo la situazione prima delle elezioni ed esponevo la mia decisione di votare terzo polo ha suscitato qualche replica sia favorevole sia contraria tra i miei amici di area riformista. Qualche replica è doverosa.

La prima ha a che fare con la dinamica dei fatti che hanno portato alla alleanza Renzi-Calenda. Come è noto, prima di incontrare Calenda, Letta aveva ripetutamente affermato che con Renzi si perdevano voti e che dunque non sarebbe stato coinvolto.

Posizione legittima anche se contraddittoria rispetto a quanto fatto da Letta per farsi eleggere alla Camera solo qualche mese prima qui a Siena. Allora Letta chiese esplicitamente i voti di Italia Viva (che a Siena, per via di Scaramelli, è parecchio forte) perché senza Italia Viva e senza il messaggio unitario che ha portato in regione Toscana alla elezione di Giani avrebbe rischiato un flop.

Fece quella richiesta e ottenne i voti dell'area riformista uscita dal Pd, incluso il mio. E' vero, nell'area PD ci sono persone che disprezzano Renzi e lo considerano una mina vagante da cui liberarsi. In parte una posizione analoga viene espressa nei confronti di Calenda. Entrambi vengono considerati delle scheggie impazzite che si sono fatte un nome grazie al PD. In proposito mi verrebbe da dire che, tanto per fare un nome, il risultato elettorale di Calenda alle europee e alle comunali di Roma smentisce tale tesi. Per quanto riguarda Renzi mi basta osservare che se è lui il responsabile di quel 18% PD alle politiche lo è altrettanto di quel 40% alle europee. O le responsabilità vengono buone solo quando ci sono gli insuccessi?

Ho seguito con interesse l'accordo Azione-PD-Più Europa per le questioni di contenuto che condividevo e condivido, scritte da Calenda. Ero perplesso sul mancato coinvolgimento di Renzi che rischiava di essere trattato come un appestato e dichiarai che avrei guardato la composizione delle liste senesi per decidere.

Nel giro di pochi giorni quel quadro si è ribaltato. Letta è andato a stringere una alleanza con Verdi-Sinistra Italiana, due forze che, programmaticamente smentivano l'accordo a tre e infatti, su quel tema, la querelle Letta-Bonelli sulla corretta interpretazione dell'accordo è ancora in corso. Contemporaneamente sono state fatte le liste del PD e, nel territorio che mi interessa perché ci vivo, mi sono ritrovato Enrico Rossi (il peggior presidente di regione Toscana dal 1970) all'uninominale e Laura Boldrini al primo posto per il plurinominale (che non ha certamente brillato nè come Presidente della Camera nè come personaggio politico e che di Siena forse conosce il panforte). Se votassi PD voterei Rossi e Boldrini. Grazie, vado altrove.

Tanto per finire su questo punto: Renzi e Calenda li ha fatti sposare Letta e, da quanto si è visto con il passo indietro di Renzi nel ruolo di front man, con la efficacia negli interventi pubblici e/o televisivi di entrambi, il matrimonio promette bene. E' stato preso l'impegno di fare un solo gruppo parlamentare e di arrivare a costruire una forza politica tradizionale radicata sul territorio. Lo spero, anche se su questo punto sono rimasto disilluso più volte, compreso quando Renzi faceva il segretario del PD. E' cambiata la politica, è cambiata la velocità nei processi decisionali e sono profondamente cambiati gli strumenti della comunicazione politica. Il risultato è che risultano poco efficaci persino gli organismi dirigenti di vertice spesso ridotti a dare conferme plebiscitarie. Figuriamoci la situazione alla base. Un po' di ginnastica partecipativa fa sempre bene, ma non si creda di aver risolto il problema con le Agorà perché i circoli non funzionano. Su questo terreno credo che sarebbe bello abituarsi a sottoporre le decisioni importanti a consultazioni telematiche come hanno tentato di fare, con mille problemi, i 5 stelle.

Quello del terzo polo è un progetto politico, non si tratta di una nuova chiesa, e come per tutti i progetti politici il crisma lo daranno gli elettori. Saranno loro a dire se la cosa andrà avanti perché crea qualcosa di nuovo nel paese o se invece si tornerà al tradizionale (dalla polvere agli altari in pochi giorni e viceversa, prevalenza della tattica sulla strategia, programmi scritti solo perché si deve, mancata strategia di grandi riforme).

Sia Renzi sia Calenda, pur con errori e intempestività che non ho condiviso (tempi e modi della scissione del PD) sono persone con una visione di lungo respiro e con una alta capacità progettuale. Italia Viva ha anche un gruppo dirigente di vertice di alto livello e un embrione di organizzazione locale. Su Azione non so e dunque non mi pronuncio. Ma mi interessa sottolineare che il terzo polo ha tutto il diritto di competere, di cercare di sottrarre elettorato sia al centro destra sia al PD sui temi della concretezza. Se fossi nel PD, invece di fare le pulci a Renzi mi chiederei come mai la cosiddetta classe operaia ormai da qualche anno vota per la Lega e prossimamente per Fratelli d'Italia. E' finita l'epoca dei consensi garantiti e si combatte in campo aperto.

Prendiamo le questioni della energia e quelle di difesa ambientale e del territorio. Tutti diciamo che: bisogna difendere l'ambiente con scelte di tipo strutturale (gestione del territorio, lotta ai cambiamenti climatici, riduzione della CO2, politiche condivise in ambito europeo). Il governo Draghi ci ha fatto vedere cosa significhi essere concreti, quali siano i sì e quali siano i no.

Il recentemente tanto disprezzato Cingolani (un fisico) è stato messo in croce perchè ha messo in fila sia le questioni grosse sia quelle piccole legate agli stili di vita. Le questioni sono davanti agli occhi: come si incentiva e sino a che punto il mondo delle fonti rinnovabili? si fanno o no i termovalorizzatori e quali margini si lasciano agli enti locali inadempienti? si cerca di utilizzare in ambito nazionale ogni fonte disponibile mitigando l'impatto ma comunque facendo? si vuole affrontare in maniera razionale il tema del nucleare da fissione? si sganciano le tariffe elettriche dal solo costo del gas? si sgancia il prezzo ufficiale del gas dal mercato borsistico-speculativo di Amsterdam? La si smette di confondere il fabbisogno energetico del paese con il suo fabbisogno elettrico che è solo un sesto del totale? La si vuol capire che, dove si può, piccolo è bello ma non basta?

Dopo le elezioni il centro destra dovrà fare i conti con le sue contraddizioni interne e ci si renderà conto che il blablabla sulla Flat Tax non basta. Tremonti alla economia non mi tranquillizza mentre mi tranquillizza Giulio Terzi di Santagata agli esteri. Di Salvini non mi tranquillizza nulla perché mi pare sempre di più uomo senza arte nè parte e ci penseranno gli elettori a ridimensionarlo (che non vuol dire dare per morta la concretezza leghista). Avremo la Meloni premier? Spero che sia l'occasione per qualche revisione culturale dentro Fratelli d'Italia (a partire dalla assunzione del concetto di Repubblica al posto di quello di Nazione).

Manca una settimana votate per chi vi convince di più senza farvi dominare dall'ansia.   

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