Monza 13 marzo 2022 – primarie per il Sindaco
Tra un paio di settimane si tengono a Monza le primarie per la scelta del candidato sindaco di centro sinistra e come capita quando lo schieramento progressista non fa sciocchezze sono state messe tutte le premesse per tornare alla guida della città.
La terza città della Lombardia, e tutta la Brianza monzese, ormai da qualche decennio sono diventate citta contendibili in cui si alternano amministrazioni di centro destra ad amministrazioni di centro sinistra.
L'unità e la partecipazione non sono slogan e lo possiamo vedere da alcuni elementi che vale la pena di sottolineare.
partire per tempo e allargare il campo
Si è costituito un nucleo iniziale composto dalle principali forze progressiste nazionali e locali e il campo si è ulteriormente allargato. Allo stato attuale ne fanno parte: Partito democratico, Azione, Italia viva, LabMonza, Possibile, MonzAttiva, Europa verde, Sinistra Italiana, Articolo 1 e Partito socialista.
E' stato predisposto un appello manifesto di valori e progetti, c'è un regolamento pubblico per le primarie, sono state fissate date per le candidature e ora è iniziato il confronto tra i due candidati con assemblee nei quartieri.
C'è una cosa che mi ha fatto un grande piacere, lo spirito unitario con cui ci si è mossi da subito e quelle tre sigle (Partito democratico, Azione, Italia viva) che hanno avuto un effetto trascinamento. Cinque stelle? Non pervenuti
chi sono i due candidati?
Sono due personaggi che conosco da tempo e che danno tutte le garanzie in termini di smalto, storia personale, background culturale ed esperienza.
Marco Lamperti è un ingegnere 34-enne, che fa il manager nel settore energetico ambientale, ex frisino, rappresenta l'innovazione culturale. E' un liberal e si è avvicinato al PD negli ultimi anni di liceo, dove ho avuto modo di incrociarlo. Poi è entrato, giovanissimo, in Consiglio Comunale. Dunque 34 anni ma quasi 15 di consiglio comunale, per la serie, in politica, quella buona, ci vuole innovazione, ma bisogna fare gavetta e nulla si immprovvisa.
Paolo Pilotto ha una sessantina d'anni e viene dalla fase finale della DC, quella del partito popolare, dei giovani (allora) pupilli del cardinal Martini che da studenti diedero vita ad un movimento, presente nelle scuole, il Gruppo Confronto. L'ho incontrato e ho collaborato con lui nei primi anni 90 al liceo Zucchi. Io rientravo a scuola dopo l'esperienza di lavoro nel privato e lui iniziava ad insegnare religione facendo l'ala sinistra nei collaboratori della Preside Galbiati. Da allora è sempre rimasto allo Zucchi, di cui è ormai una istituzione, ma da subito si è impegnato nella politica amministrativa della città (consigliere comunale e assessore sin dal 1992). Circa 30 anni consiglio comunale.
Sono due profili diversi accomunati da professionalità, capacità ed esperienza e a leggere gli impegni che i candidati si sono assunti nel candidarsi alle primarie sono destinati a collaborare come Cip e Ciop; è quello che mi auguro: uno farà il Sindaco e l'altro il vicesindaco.
Non sono identici, non se ne dispiaccia Paolo, e dunque la mia preferenza va al più giovane, non tanto per ragioni di privilegio generazionale, ma per gli aspetti legati ai riferimenti culturali. Nei comuni, in particolare in quelli importanti, c'è bisogno di dinamismo, spirito di innovazione, capacità propulsiva (ambiente, urbanistica, stili di vita, beni culturali) e per questa ragione propendo per Marco Lamperti pur essendo assolutamente tranquillo sulle capacità di Paolo Pilotto.
Naturalmente se ce la faranno a vincere, non le primarie, ma le elezioni comunali in cui il centro destra ricandida l'uscente Dario Allevi, in precedenza presidente della provincia. Come amava ripetere Armando Pioltelli, di cui ho trovato con piacere tre articoli di commemorazione sul sito del PD, uniti si vince