Lombarda Petroli – sversamento
Tre ipotesi e una lamentazione
Sono ipotesi puramente razionali e non fondate su fatti attualmente ignoti e di cui si occupano gli inquirenti. Le ipotesi sono accumunate dal fatto che si tratta di una operazione da professionisti del settore. Le tre ipotesi fanno tutte accapponare la pelle.
Ipotesi 1
E’ stato fatto con il petrolio quello che accade in Calabria con gli incendi. Il danno crea lavoro
Ipotesi 2
La zona dei serbatoi era la più contestata e costosa rispetto al processo di bonifica e di dismissione. Potrebbe venir fuori una delimitazione del comparto che tagli fuori da Ecocity questa zona e lasci la palla della messa in sicurezza in mano alla vecchia proprietà Tagliabue. L’operazione urbanistica, opportunamente ridotta, si fa ma viene a costare di meno e dunque chi la fa guadagna di più.
Ipotesi 3
La zona dei serbatoi era la più contestata e costosa rispetto al processo di bonifica e di dismissione. Un disastro ambientale comporta sempre l’ingresso significativo di finanziamenti pubblici a copertura parziale dei costi. La bonifica la paga la proprietà Tagliabue ma con un bel po’ di soldi di Regione Lombardia.
Lamentazione finale
In queste grandi operazioni urbanistiche (parlo del progetto di bonifica e riconversione entrato in fase operativa a metà degli anni 90) si spendono milioni di euro in studi, progetti, carotaggi, simulazioni, piani, … in cui lavorano architetti, geologi, ingegneri, sociologi, urbanisti, …
Poi scopri che la attività stava andando avanti con stoccaggi non leciti e scopri anche che alle tre di notte non c’è vigilanza. Mah …