Stella rossa (romanzo-utopia) – di Alexandr Bogdanov (recensione)
Stella Rossa è un romanzo sull'utopia del comunismo scritto da Bogdanov nel 1907 dopo il fallimento della esperienza rivoluzionaria del 1905 che aveva visto Bogdanov come massimo esponente a Pietroburgo del partito bolscevico.
Bogdanov era figlio di un fisico, laureato in medicina e per tutta la vita si è interessato della possibilità costruire un accordo tra le scoperte scientifiche del primo Novecento e della riflessione su di esse portata avanti da quelli che in Russia si sarebbero detti empiriocriticisti e che erano, semplicemente, i seguaci delle teorie di Mach il padre di quella versione dell'empirismo che avrebbe dato vita, qualche anno dopo, all'empirismo logico o neopositivismo. Nel recensire "Lenin e l'antirivoluziuone russa" ho messo la famosa immagine della sua partita a scacchi con Lenin sotto gli occhi di Gorkij.
Bogdanov, dopo aver rotto con Lenin su questioni di carattere ideologico legate alla teoria della conoscenza (è lui il puntaspilli di Materialismo ed empiriocriticismo), ha continuato a occuparsi di rivoluzione culturale e dopo la rivoluzione del 17 si è occupato prevalentemente di medicina diventando uno dei massimi esponenti delle problematiche trasfusionali; finendo per morire a causa di una trasfusione effettuata su di sé con un donatore infetto da malaria. Si dice che si sia trattato di un suicidio, ma la cosa non è acclarata.
Ha scritto opere sulla teoria dei sistemi che sono considerate ancora oggi tra le fondazioni della cibernetica e della teoria della organizzazione. Ne parlo perché Stella Rossa è una miniera di suggestioni ed immaginazioni che lasciano stupiti per la correttezza delle intuizioni e delle proposte avanzate solo nel primo decennio del Novecento.
Il protagonista viene avvicinato è convinto a seguirli da un gruppo di marziani che si sono recati sulla terra per studiarne le caratteristiche di civiltà e individuare possibili persone con cui interagire. Viene convinto a seguirli e il romanzo oscilla tra la descrizione degli strumenti tecnologici già in possesso dei marziani e la descrizione di una società nella quale da alcuni secoli si è ormai realizzata l'utopia comunista.
Il motore dell'astronave funzione attraverso processi di disintegrazione radioattiva che producono espulsione di particelle ad altissima velocità in grado di produrre il movimento in senso opposto (conservazione della quantità di moto). Il viaggio dalla terra a Marte che dura alcuni mesi si svolge attraverso una tecnica che prevede una bassa e costante accelerazione che, a metà viaggio, viene poi cambiata di segno rimanendo sempre costante e togliendo di mezzo tutte le problematiche di tipo violento connesse all'utilizzo di accelerazioni elevate.
Bogdanov immagine che Marte sia completamente abitata al di sotto dei canali che aveva osservato l'astronomo italiano Schiapparelli a fine 800 e che avevano fatto pensare, all'inizio del 900, ad una possibilità di un mondo dove fosse presente la vita. La società marziana si trova già nella situazione di Comunismo realizzato e dunque sono stati già affrontati con esito positivo le problematiche che la rivoluzione bolscevica avrebbe dovuto affrontare con esiti negativi qualche anno dopo: la durata ridotta della giornata lavorativa, il principio del da ciascuno secondo le sue capacità a ciascuno secondo i suoi bisogni, la pianificazione basata su un sistema di raccolta delle informazioni in tempo reale che fa pensare alla rivoluzione informatica, l'educazione degli adolescenti nelle case dei bambini con criteri pedagogici molto avanzati.
E' un romanzo, c'è una storia e quella non ve la racconto, ma sono rimasto impressionato dal continuo riafforare di problematiche che saranno al centro dei processi rivoluzionari ma che, nel momento in cui il romanzo viene scritto, non si sono ancora presentati: il socialismo si può realizzare in un singolo paese? si possono sacrificare migliaia di persone in nome di un bene superiore? quali sono i diritti degli uomini nei confronti della natura e dell'universo?
La formazione scientifica di Bogdanov emerge in continuazione nalla capacità di inventare macchinari che poi faranno poarte della storia della tecnologia o nel parlare con competenza di materiali che entreranno da padroni nella storia dell'industria aereo-spaziale.
Apparentemente su Marte le cose vanno a meraviglia grazie alla padronanza delle tecnologie della informazione (il contrario di quanto avverrà con i piani quinquennali di Stalin), ma c'è un ma che ha a che fare con il carattere limitato delle risorse.
Alcatraz ha recentemente pubblicato in un unico volume e a prezzo basso i romanzi su Marte di Bogdanov e vi segnalo dunque questa versione (l'ingegner Menni è uno dei maitre a penser della civiltà marziana e sarà lui a individuare Leonid, giovane matematico e rivoluzionario marxista, come prototipo di personaggio su cui impostare gli studi sulla razza umana in vista di una eventuale collaborazione in un sistema planetario a risorse limitate perché come sosteneva Marx, nella società comunista finiscono le contraddizioni tra gli uomini legate ai rapporti di produzione ma non quelle con la natura.
l'Istituto di Statistica
L’Istituto di Statistica ha i suoi agenti che monitorano lo spostamento dei prodotti nei depositi, la produttività di tutte le aziende e la variazione del numero dei loro lavoratori. In questo modo, si calcola in maniera esatta cosa e quanto sia necessario produrre in un determinato periodo e quante ore di lavoro servano per farlo. In seguito, l’istituto non deve fare altro che calcolare in ogni settore di lavoro la differenza tra i dati esistenti e la situazione ideale e darne comunicazione a tutti. Il flusso di volontari, allora, ristabilisce l’equilibrio....
i bisogni
«Il consumo dei prodotti non è limitato in qualche modo?». «In nessun modo: ognuno prende ciò di cui ha bisogno e nella quantità che vuole». «E tutto ciò è possibile senza che venga richiesto nulla di simile al denaro, senza che ci sia un’attestazione sulla quantità di lavoro compiuto o sull’impegno nel svolgerlo, o cose del genere?».
«Nulla del genere. In una condizione di lavoro libero, come la nostra, non c’è mai carenza: il lavoro è una necessità naturale di un uomo socialista evoluto e qualsivoglia costrizione nascosta o palese per noi è del tutto superflua»...
«Ma se il consumo è illimitato, non sono possibili brusche oscillazioni, tali da ribaltare tutti i calcoli della statistica?». «Certo che no. Una singola persona, forse, può mangiare il doppio o il triplo rispetto al normale, o decidere di cambiare dieci vestiti in dieci giorni, ma una società di tre miliardi di individui non è soggetta a tali fluttuazioni. Con numeri simili, oscillazioni nell’una o nell’altra direzione si bilanciano e i valori medi cambiano molto lentamente e con regolarità».
«Proprio così, e su questo poggiano le basi del nostro sistema. Duecento anni fa, quando il lavoro collettivo bastava appena a soddisfare i bisogni della società, era necessaria una massima precisione nei calcoli e la distribuzione del lavoro non poteva avvenire in modo del tutto libero: la giornata lavorativa era obbligatoria, dunque, non era sempre possibile considerare la predisposizione dei compagni. Ma ogni nuova scoperta, sebbene facesse insorgere qualche complicazione temporanea a livello statistico, poneva rimedio alla questione principale, ovvero la transizione verso una libertà di lavoro illimitata. All’inizio la giornata lavorativa fu accorciata, poi quando in tutti i settori si rivelò un’eccedenza, l’obbligatorietà decadde. Notate come fossero insignificanti le cifre di carenza di forza lavoro nell’industria: migliaia, decine, centinaia di migliaia di ore di lavoro, al massimo, in confronto a milioni o decine di milioni di ore di lavoro che già si spendono in quelle industrie».
la casa dei bambini
Chiesi a Nella perché nella “Casa dei Bambini” stessero assieme giovani di età differente, invece di essere divisi a seconda degli anni in una specifica Casa, il che avrebbe facilitato in modo significativo la divisione del lavoro tra gli educatori e semplificato i loro compiti.
«Perché in tal caso non si tratterebbe di una vera educazione», rispose Nella. «Per riceverne una congrua, un bambino deve vivere la società dall’interno. I bambini acquisiscono il massimo dall’esperienza e dalla conoscenza relazionandosi l’uno con l’altro. Isolare una fascia d’età dall’altra vorrebbe dire instaurare un ambiente di vita ristretto e unilaterale, nel quale lo sviluppo dell’uomo del domani deve avvenire con lentezza, in modo blando e monotono. La differenza di età dà i migliori risultati in termini di vivacità. I bambini più grandi sono i nostri migliori aiutanti nella cura dei piccoli. Non solo amalgamiamo con coscienza bambini di tutte le età, ogni Casa cerca anche di selezionare educatori dalle età e specializzazioni pratiche più diverse».
rapporti tra gli uomini e rapporti con la natura
«Felice? Pacifica? Da dove avete preso quest’idea? Da noi regna la pace tra le persone, è vero, ma non c’è pace con le forze della natura, e non potrà mai esserci. E questo è un nemico da cui a ogni sconfitta sorge una nuova minaccia. Nell’ultimo periodo della nostra storia, abbiamo intensificato di dieci volte lo sfruttamento delle risorse del nostro pianeta. La nostra popolazione sta crescendo e, ancor più in fretta, sta aumentando il nostro fabbisogno. Il pericolo dell’esaurimento delle risorse naturali si è già presentato diverse volte in vari settori lavorativi. Finora siamo riusciti a porvi rimedio, senza dover incorrere in una temuta riduzione dell’aspettativa di vita, nostra e delle generazioni future; tuttavia proprio adesso la lotta sta assumendo un aspetto assai critico».
Alexandr Bogdanov
Su Marte (Stella Rossa, Ingegner Menni, Un Marziano Abbandonato sulla Terra) – tre romanzi
Editore Agenzia Alcatraz
Pagine 376 15 €