presidente, si vergogni e non si permetta

Non è possibile che il Presidente del Consiglio di un paese in cui la scuola statale rappresenta la stragrande maggioranza del sistema pubblico di istruzione intervenga per svillaneggiare docenti, dirigenti, studenti e famiglie. Eppure oggi lo ha fatto in uno dei tanti messaggi che hanno spaziato dalla Libia, al fine vita, ai comunisti (in proposito gli consiglio di documentarsi sulla storia del laburismo e della socialdemocrazia tedesca).

Non è possibile che i docenti vengano presentati come loschi figuri da cui ci si può aspettare di tutto e in primo luogo che crescano i ragazzi secondo strade e strategie educative opposte a quelle desiderate dalle famiglie (gli insegnanti inculcano idee diverse da quelle che vengono trasmesse nelle famiglie).

Personalmente e con fatica, nonostante tante riforme mancate, faccio di tutto per garantire che le famiglie trovino nella scuola di stato spazi di ascolto e consultazione.

Quando ho sentito al TG delle 13:30 le dichiarazioni offensive di Berlusconi ho avuto una reazione di rigetto. Nella scuola di stato non potrebbe mai accadere di affidare un minore nelle mani di una che non ha titolo per riceverlo, che viene ritenuta non idonea dal giudice, e che, pochi minuti dopo consegna il minore ad una prostituta dichiarata. Nella scuola di Stato no ma alla Presidenza del Consiglio sì. E non parliamo dei princìpi di decoro, lealtà ed onore.

Io mi aspetto che il Ministro della Pubblica Istruzione intervenga e chieda formalmente al Presidente del Consiglio di scusarsi con la scuola italiana. Non stiamo parlando di opinioni e del diritto di esprimerle; stiamo parlando di offese e maldicenze nei confronti di chi, ogni giorno, con impegno e con onore, tira la carretta. Tra quelli che si impegnano con onore qui in Lombardia, terra di grandi consensi al PDL, ci sono migliaia di funzionari dello Stato che votano per lui. Potrebbe incominciare rileggendo gli articoli 33 e 34 della Costituzione.

Dopo i magistrati stiamo per diventare la prossima istituzione da denigrare?