#Rossana Rossanda#

Adesso che il clamore si è spento voglio ricordare qualcosa di questa grande intellettuale e dirigente comunista: il mio primo incontro è avvenuto attraverso le pagine di Rinascita che, come ho scritto molte volte, è stato lo strumento della mia formazione intellettuale e politica.

Era il settembre del 1967, stavo per compiere 21 anni e di lì a poco, in Bolivia avrebbero ammazzato Che Guevara. Rossana Rossanda (responsabile culturale del PCI), di ritorno da Cuba, dove era stata invitata insieme a molti intellettuali europei, pubblicò un resoconto in tre puntate dell'essere vissuta a contatto con Fidel per diversi giorni e aver avuto modo di conoscerlo sul piano umano, intellettuale, emotivo.

Si fece molta ironia (anche maschilista) sul titolo della seconda puntata, su quel "que tien Fidel". Sono andato a rileggermi quei tre articoli e con gli occhi di oggi ci ritrovo, nella soggettività del protagonista, la diversità dell'esperienza cubana, la personalità di Fidel, i problemi di far funzionare la baracca in un contesto di isolamento rispetto al mercato mondiale, la speranza di Cuba come focolaio di tante rivoluzioni in America Latina, le attese per la conferenza dell'OLAS. In quelle interviste si parlava anche della guerriglia in America Latina, si sussurrava della presenza del Che in Bolivia ma nessuno confermava.

Di quei tre articoli, in particolare dei primi due, mi colpiscono la diversità nello scrivere rispetto agli altri articoli di Rinascita, non tanto e non solo rispetto agli editoriali dei mega dirigenti del PCI che trovavo sempre un po' noiosi (nel numero di que tien Fidel ce ne è uno di Luigi Longo intitolato La cattiva coscienza degli oltranzisti atlantici), ma anche alla media degli altri contributi che erano spesso impersonali, quasi sempre con la struttura del saggio, scritti per documentare e analizzare in profondità. Erano le cose che amavo e che mi facevano crescere, perché c'era da studiare per capire.

Rossana Rossanda è immediata, non fa sconti, neanche a Fidel, ma si capisce che è spinta da una grande passione e così è rimasta quando di lì a pochi anni avrebbe dato vita alla Rivista il Manifesto, sarebbe stata buttata fuori dal partito e avrebbe poi dato vita al quotidiano omonimo, mentre altri, come Magri e Luciana Castellina, si occupavano di un progetto politico mezzo dentro e mezzo fuori dalla sinistra rivoluzionaria.

Sono stato vicino a loro in quel lontano 1976, quando la sinistra rivoluzionaria si apprestava alla bancarotta stretta tra la incapacità di essere politicamente credibile agli occhi di quegli strati sociali che pure la appoggiavano e la nascente fase della autonomia e del terrorismo. Abbiamo fatto battaglie comuni ma non sono andato con loro, perché mi pareva che quel progetto (parlo del progetto comunista), anche nelle versioni migliori, non andasse bene e avesse già fatto flop. Così decisi di cambiare vita e mi dedicai all'insegnamento (alla politica dei piccoli passi).

Ma di loro mi rimane un ricordo di persone fuori dal comune e molto più ricche di noi in esperienza ed intelligenza; in particolare lei e Lucio Magri che Rossana, con la tristezza nel cuore, ebbe la forza di accompagnare in Svizzera per il suicidio assistito.

Oggi è probabilmente impensabile, al costi di un quotidiano, disporre tutte le settimane di uno strumento di approfondimento come era Rinascita e per esemplificare pubblico l'indice di uno di quei numeri:


Luca Pavolini – Israele e il sionismo (pagg. 1-2) | Giorgio Signorini. PCF più forte sinistre più unite (pag 2) | Geardo Chiaromonte Quattro anni di governo sulle spalle dei contadini (pagg. 3-4 ) | Franco Bertone Cecoslovacchia Intellettuali e potere socialista (pagg 5-6 ) | Libero Pierantozzi Sinodo dei vescovi Il pastorale di bambù (pagg. 7-8) | Aniello Coppola Più divisi di prima (pag.8) | Delegazione operaia di ritorno dall'URSS Che ne pensate delle fabbriche sovietiche? (pagg. 10-11) | IL CONTEMPORANEO Giovanni Berlinguer Scienza, coscienza e società nella medicina di oggi (pagg. 13-14) | Massimo Aloisi, Meccanicismo e materialismo dialettico La biologia nella cultura pagg. 15-16) | Laura Conti Medicina e Società Il contagio culturale (pagg. 16-17) | Mario Vegetti Ippocrate e la storia della medicina Una rivoluzione scientifica dell'antichità (pagg. 18-19) | Tullio Aymone Scienze sociali e psicoterapia (pagg 19-20) | Giuseppe Vacca ipotesi sugli intellettuali meridionoli (pagg. 20- 21 ) | Giorgio Manacorda Poesia per sopravvivere (pagg. 22-23 ) | Luigi Pestalozza Tradimento e corruzione nel Tristano di Wagner (pagg. 24-25) | Bruno Torri Il cinema ai margini della cultura (pagg. 26-2]) IL CONTEMPORANEO | Rossana Rossanda Colloqui con Castro Il punto di vista di Cuba (pagg 29 -30) | Mario Spinella Il secolo del "Capitale" (pagg. 32-33) | Umberto Cerroni "Partitocrazia" o crisi dei partiti? (pagg. 34-35) | Bruno Schacherl L'eroe Lumumba di Césaire (pagg. 35-36) | Piero Santi Il tempo dell'immagine (pag. 36) | Felice Piemontese Infinito turbolento (pag 37) | Angelo Mele L'appuntamento (Pag 37) | Arcangelo Leone de Castris I pastori del disordine (pag. 38) | Fazio Fabbrini Gli impegni di Aldo Moro (pag 39) | Francesco Malfatti Croce e il marxismo (pag. 39).


Altri tempi, altra cultura: politica, letteraria, economica, scientifica, musicale, cinematografica, filosofica …. E una volta al mese c'era anche, come inserto, il Contemporaneo dedicato ad approfondimenti monografici. Rinascita era uno dei regali lasciati in eredità alla sinistra da Palmiro Togliatti. Se scorrete i nomi degli autori e avete un po' di familiarità con le loro storie vedrete che si tratta di persone con opinioni politiche abbastanza diverse nell'ambito della sinistra. Ma stavano insieme sotto il cappello del grande partito. Oggi siamo tutti divisi e il bello è che le divisioni fatta la distinzione tra massimalisti, seguaci della ditta, riformisti più o meno intransigenti ha poco a che fare con le diversità di opinione ma è molto spesso basata su inspiegabili volontà di fare da soli quando poi non risulti dominante la vocazione al "governo prima di tutto".

Se siete di un'altra generazione e volete saperne di più, trovate la raccolta di Rinascita, ma anche dei Quaderni Piacentini, nell'archivio della biblioteca Gino Bianco di Forlì. Benemeriti.