non è normale

Non è normale, ma forse è quello il suo fascino.

Se guardiamo alla storia vedremo che, quando un dittatore si appresta a modificare in modo radicale la struttura dello Stato, parte considerando sestesso il salvatore del genere umano e poi utilizza alternativamente una delle seguenti strade: 

  • fa un golpe (come fece Pinochet in Cile); prima fa fuori militarmente e in modo violento l'opposizione e poi opera secondo il suo programma
  • arriva al potere (per qualche strada con un mix di violenza e parlamentarismo) e ad un certo punto, attraverso strumenti plebiscitari, si garantisce il controllo completo del Parlamento (è accaduto al nazifascismo)
  • organizza una insurrezione (come nel caso di Lenin) e opera (fatte le debite distinzioni di ideali e di riferimenti di classe) come Pinochet

Berlusconi è fuori dagli schemi anche in queste cose: qualche anno fa tentò di cambiare la Costituzione in maniera molto profonda nei suoi meccanismi istituzionali (struttura del Parlamento, ruolo, funzioni e poteri del Presidente del Consiglio). La famosa bozza Calderoli (sempre lui) uscita dal conclave in baita a Lorenzago di Cadore.

L'operazione fu fatta a colpi di maggioranza, con una maggioranza nettamente più ampia di quella attuale, ma senza scendere a compromessi con l'opposizione (cioè con un consenso inferiore ai 2/3).

Si andò al referendum e la proposta fu sonoramente bocciata dagli elettori. Eppure c'erano dentro proposte sensate quali il superamento del bicameralismo perfetto e l'ipotesi di una elezioni diretta del Presidente del Consiglio pur in un quadro di conferma del parlamentarismo. Da quella esperienza si è concretizzata l'idea che certe riforme vanno fatte in modo condiviso.

Oggi con una maggioranza risicata e con una prospettiva nel tempo molto insicura Berlusconi alza l'asticella:

  • legge sulle intercettazioni
  • separazione delle carriere dei magistrati tra inquirenti e giudicanti
  • riforma del CSM che da organo di autogoverno diventerebbe una emanazione del potere legislativo (in realtà di quello esecutivo, vista la legge elettorale)
  • e, ciliegina sulla torta, riforma dei poteri, della composizione e delle modalità decisionali della Corte Costituzionale

Tutto ciò avrebbe la seguente scansione (dichiarazione di oggi): «Noi ripresenteremo tutte le riforme della giustizia, le approveremo con una seduta straordinaria del consiglio dei ministri nei prossimi giorni. Il Parlamento le discuterà, le voteremo con la nostra maggioranza. Se necessario ci sarà un referendum e credo che tutti gli italiani vorranno una giustizia giusta».

O siamo al delirio o siamo alla propaganda. Mah !

Si è già scordato dei consigli di Ferrara? Quelli del capo del governo che governa. Ma quando fa queste cose è perché ha saputo che gli sta arrivando qualche altro pacco dono oppure le pensa? Per esempio, qual è l'obiettivo vero nei confronti della Corte Costituzionale?

I suoi amici di orientamento liberal cosa pensano di questa cultura costituzionale o pensano che il fine giustifica i mezzi?