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the Teacher and the Physics — 16 commenti

  1. Buonasera Prof. Cereda e un caro saluto a tutti i miei ex compagni, nonostante non ho più visto nessuno da praticamente 14 anni. 
    La mia vita ha preso una strada ben diversa dalla fisica e dalla matematica. Il maledetto test di Medicina non mi ha permesso per ben due volte di entrare nella facoltà, quindi ho puntato per la laurea triennale in infermieristica a me sconosciuta. Volevo lavorare nella sanità e cosi ho fatto. Dopo molti sacrifici all'inzio, mi sono trovato a lavorare dal 2009(praticamente 5 giorni dopo la laurea) direttamente con gli ammalati, prima in un reparto di chirurgia poi in pronto soccorso dal 2010. Da dieci anni lavoro come infermiere sul territorio sulle autoinfermieristiche e mediche e in reparto di Pronto Soccorso all'ospdale di Vimercate. 
    Il lavoro andava a gonfie vele, ho fatto corsi di aggiornamento in tutta Italia per i sistemi avanzati dell'urgenza-emergenza fino all'Elisoccorso. 
    Fino a quando, tre mesi fa, è arrivata una brutta bestia: il COVID. A noi tutti sconosciuto all'inizio e trattato da tutti, o quasi, come una banale influenza, quindi senza nemmeno mascherine. Siamo diventati da li a poco pura carne da macello. Il virus iniziava a fare morti e drammi sotto i nosti occhi. Abbiamo vissuto in prima linea una cosa mai vista, del tutto nuova per tutti. Piano piano abbiamo imparato a conoscerla questa nuova malattia ma i drammi si sono evidenziati da metà marzo fino a Pasqua. 
    Come ho sentito in molti commenti dei miei ex compagni, per lavorare sono dovuti andare fuori dall'Italia. In quel momento avrei tanto voluto essere pure io in un'altra nazione. perchè è crollato il sistema Sanitario. Sono venute fuori tutte le pecche e le fragilità di un sistema al colalsso. Pochissimi presidi per i malati da ventilare, pochissimi posti di terapia intensiva, mancanza completa di DPI….etc….
    Da una situazione cosi come si poteva venirne fuori?Con il sacrificio degli operatori sanitari che si sono fatti in quattro per creare nuovi sistemi di ventilazione improvvisati, per fare turni su turni, e per supportarsi a vicenda, dato che per lo Stato noi dovevamo lavorare e lavorare senza stop, bloccando le ferie e altro….
    Lo spirito di un gruppo coeso di lavoro ha tirato fuori il meglio di noi…..Ha evidenziato come esistano persone nel campo sanitario pauriosamente innamorate del proprio lavoro, senza aver paura di lasciare la vita per questo…
    Io ho avuto più crolli durante questo periodo, dal fatto di non vedere nessuno in casa per paura di contagiare per più di un mese, dal fatto di vivere scene drammatiche e gestirle da solo in casa, dal fatto di avere ricoverati i miei genitori avendo paura di non farli uscire…..
    Non si capisce molto dalle parole ma è stata un esperienza drammatica da tutti i punti di vista….
    Ora forse il dramma è terminato…aspettiamo l'inverno per cantare vittoria….ma il Sistema Sanitario deve rialzarsi profondamente, investendo sul personale e sulle attrezature senza più scusa, perchè il Virus ha tirato fuori il peggio da questo punto di vista….Speriamo….
    In bocca al lupo a tutti i miei ex compagni per la loro vita…..fuori dall'Italia a quanto sembra….
    Ciao

  2. Mi ricordo che iniziammo il percorso quinquennale del liceo il 10 Settembre 2001. Il giorno dopo avevamo lezione di Fisica e Matematica le ultime due ore. Lei Prof. entrò in classe e al posto di spiegare preferì discutere con la classe intera su ciò che era appena successo al World Trade Center.
    Venne fuori un confronto molto interessante, a tratti acceso, e immediatamente capii che io e i miei compagni/e avevamo di fronte un insegnante che ci riconosceva come teste pensanti e non solo come dei semplici alunni.
    Questa fu la base del solido rapporto umano che si formò negli anni successivi tra lei e la nostra classe. Furono anni intensi di studio e di divertimento quelli al Frisi, e il livello di preparazione che ci venne richiesto non fu mai banale per l’intero lustro.
    Le sue lezioni di Matematica e Fisica erano ciò che seguivo più attentamente a scuola (oltre alle ragazze), permettendomi rarissime distrazioni.
    Fui attratto sin da subito dalla chiarezza delle sue spiegazioni e ciò mi permise di capire profondamente non solo la bellezza della Matematica ma anche il suo fondamentale ruolo nell’interrogare la natura e i suoi fenomeni. Sono uno dei sei che proseguì a studiare Fisica all’università e sono uno di quelli che ancora sta continuando nel mondo della ricerca.
    Dopo la laurea Magistrale alla Statale di Milano, sono andato oltremanica per fare un dottorato di ricerca all’Università di York. Qui ho avuto modo di iniziare a fare ricerca in Fisica Teorica nell’ambito dell’informazione e della comunicazione quantistica. Dopo tre anni e mezzo nel Regno Unito sono rientrato in Italia per poter fare quello che amo in uno dei posti più belli al mondo.
    Purtroppo dopo un anno e mezzo all’Istituto Nazionale di Ottica del CNR a Firenze non ho più avuto la possibilità di continuare e ho dovuto cercare un’altra strada. Nel frattempo ho avuto anche la possibilità di insegnare, per qualche mese, come supplente di Matematica e Fisica agli studenti del triennio del liceo Galvani di Bologna.
    Un’esperienza molto interessante e non le nascondo che per preparare le lezioni ho preso a prestito le sue magnifiche dispense di Fisica che tutt’ora custodisco gelosamente in due quadernoni ad anelli. Le sono in debito anche per questo.
    Ora ho vinto un finanziamento per un progetto sullo studio e l’implementazione dell’internet quantistico alla Freie universität di Berlino e sto aspettando che mi diano il via per trasferirmi e iniziare, COVID permettendo.
    E’ inutile dire che senza aver appreso da lei lo sguardo analitico e il metodo scientifico non avrei mai avuto la forma mentis per fare il ricercatore. Colgo l’occasione per salutare e abbracciare tutti i miei ex compagni di quella fantastica 5F, con i quali non ho più avuto grandi rapporti una volta uscito dal Frisi ma che porto sempre dentro al cuore per avermi regalato degli anni memorabili.
     

  3. Nel 2011 dopo la laurea magistrale in Fisica (specializzazione in Nucleare) sento il bisogno di confrontarmi con l’ambiente del lavoro, onestamente un po’ stanco dell’ambiente accademico. Inizio a lavorare per Altran, una società di consulenza informatica, dove rimango per 2 anni.
    Volendo dare una svolta alla mia carriera e volendo sfruttare appieno le mie conoscenze e doti matematiche, decido allora di lasciare quella posizione lavorativa ed iscrivermi ad un master in finanza quantitativa presso l’università Bocconi col fine di cercare la mia strada nel settore finanziario.
    Al termine di questa esperienza ricevo una offerta da Mediobanca, una delle piu importanti banche di investimento italiane, per ricoprire una posizione di risk management presso la sede di Londra. Decido cosi di trasferirmi a Londra, e da qui inizia un nuovo capitolo importante della mia vita, sia dal punto di vista umano che professionale.
    Faccio nuove amicizie, imparo a cavarmela da solo in un paese straniero, mi integro e mi abituo ai costumi del paese che mi ospita. Dal punto di vista lavorativo, mi specializzo nella posizione di Risk Manager, mantenendo un profilo molto quantitativo. Dopo 3 anni presso Mediobanca, decido di cambiare e passo a Blackrock, uno dei piu importanti Asset Manager al mondo dove mi dedico a portafogli di grandi investitori istituzionali, come i fondi pensione.
    Infine a inizio 2019 passo a Citadel, un famoso Hedge Fund, sempre con la funzione di Risk Manager. In tutto vivo a Londra da 6 anni ormai e ne sono felice, penso di avere trovato la mia strada sia dal punto di vista professionale che personale (penso alla mia ragazza e a tanti veri amici che mi sono fatto qua). Non so cosa riserverà il futuro, ma la mia idea è quella di rimanere in Inghilterra ancora a lungo e continuare il piu a lungo possibile questo felice capitolo della mia vita.

  4. La tensione si percepisce chiaramente dal silenzio artificiale che carica l'aria, dall'attesa snervante. Quella mattina e' una di quelle – il Cereda interroga. Nessuno e' al sicuro. Tutti tengono gli occhi bassi, e ognuno reagisce come sa – alcuni, i piu' disperati, tentano furiosamente di condensare intere settimane di studio negli ultimi, pochi secondi a disposizione. Altri ostentano una calma solo apparente. I fogli volano, pieni di scritte poco comprensibili. Gli ultimi sussurri prima dell'inevitabile. Ma il registro e' gia' aperto, i dadi del destino sono gia' stati lanciati. Cala il silenzio nel momento piu' cupo. E infine un nome – Fumagalli. Un solo attimo, e a quasi tutti esplode in viso il sollievo, gli sguardi di complicita' saettano per tutta la classe, e ricomincia il sangue a fluire normalmente. Quasi tutti, dunque: tranne il povero Fumagalli. E a sorpresa, Luca Basanisi. In un attimo maligno di caino tradimento le sue parole: "Ma Giani, non lo sente mai?". Lo sgomento e' indescrivibile, immagini dantesche di un Lucifero con una quarta testa a punizione del novello Giuda si dipingono rapidamente, ondate degli insulti piu' rari si infrangono contro gli scogli di una bocca incapace di muoversi dallo stupore. Ma e' solo un attimo, che lascia subito spazio all'amarissima constatazione che la gioia, gia' cosi' intensa, si debba rivelare prematura. 

    Cosi' una mattina di tanti anni fa, non ho potuto che confessare la mia (seppur temporanea) ignoranza sulla fisica moderna. Ma la vita offre numerose vie di redenzione anche per colui che ha meschinamente reinventato in chiave moderna il tradimento, e Luca e' stato nel 2019 il mio testimone di nozze (con Lucia, matematica della SISSA), dove abbiamo avuto anche l'occasione di rivedere il prof. Cereda.

    Dopo 7 anni dall'ultimo intervento: mi sono definitivamente stabilito in Olanda, ma mi sono spostato a Delft. Ho fatto i conti con concetti complessi con i quali mi sono sempre un po' scontrato, e oggi (festa della Repubblica) ho messo fuori la bandiera italiana. Ho definitivamente abbandonato l'accademia dopo il dottorato, esperienza fantastica e terribile che solo ora inizio a valutare in maniera oggettiva, e lavoro come scientific software engineer e data scientist. I miei 30 anni si sono rivelati una tappa importante: mi sono scoperto ambizioso – e forse persino aperto all'idea di costruire qualcosa in proprio. Quasi 5 mesi fa e' venuta al mondo Emma, che ha cambiato la mia concezione di tempo. 

    Un abbraccio ai miei ex-compagni di classe sparsi per il mondo (letteralmente) e naturalmente a lei, professore.
     

  5. Buongiorno Professore, chissà se si ricorda di me, non un pemio nobel di fisica o matematica, ma uno studente di sicuro con tanta voglia di fare e imparare. E' bello anche per poco risentire molti compagni di quella famosa, 4 e 5F, una classe piena di ottime persone e sopratutto molto preparate. La mia strada ha preso percorsi diversi dalla matematica o fisica insegnata da lei nelle nostre innumerevoli ore scolastiche, ma sono arrivato all'età di 26 anni consapevole dei passi fatti fino a ora e soprattutto grazie alla formazione da me ricevuta in quei giorni, mesi e anni passati insieme. Lavoro in campo sanitario, sul territorio milanese e brianzolo sui mezzi avanzati di soccorso, autoinfermieristica e automedica. Un lavoro spettacolare, sempre alla ricerca di nuove conoscenze e abilità, che ti permette di seguire corsi di continuo per formarti ogni giorno che passa. E' un lavoro che prende tutto di me, tutta la mia personalità e forza. 
    Ho molti ricordi delle sue lezioni e della sua competenza e soprattutto della sua voglia di farci capire quanto è bello seguire i propri sogni, interessi. Mi rimarrà sempre impresso il modo di spiegare le materie, con quanto amore era ed è tuttora appassionato di quello che spiegava. Questo ho imparato e ci sono cresciuto insieme in questi anni, seguendo le cose che più mi rendevano felice, studiando per provare quella stessa sua sensazione, di spiegare cose di cui era innamorato. Ora quando andiamo a fare i corsi di Pronto Soccorso nelle aziende,o ditte che siano mi ritrovo in tutto quello che ho vissuto in quegli anni delle superiori, principalmente grazie a lei.
    Un saluto a lei professore e a tutti i miei ex compagni della famosissima 5F…
    A presto
    Gallo Giovanni
     

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