HomeCostumeLa gente di Trump

Commenti

La gente di Trump — 8 commenti

  1. Lino Di Martino Come vedi, potrei dire anch'io di te che in conclusione il tuo compitino non approdi a nulla che non sia puramente velleitario e parolaio. Io cerco di stare con i piedi per terra, la globalizzazione non la demonizzo, mi tengo tutta la sua preziosa capacità di crescita ,la sua carica innovativa, i suoi intrecci sociali e statuali, e voglio contemporaneamente affrontarne i nodi, gli squilibri,, perchè credo sia possibile se rafforziamo la democrazia e tutto quanto la democrazia potenzialmente contiene. Il discorso è lungo, ma potendolo fare le implicazioni sarebbero tantissime

  2. Accetto il rilievo. Allora : all 'analisi (da fare! , dovrebbe seguire la costruzione di un programma. . . A mio avviso, la sinistra afasica ha due scelte :
    1) imbarcarsi in una prospettiva genuinamente anticapitalista, quindi lavorare con pazienza una fuoriuscita dal capitalismo, formulando un 'programma di transizione '. Vaste programme! Vista la presenza di condizioni oggettive favorevoli, ma la totale assenza delle condizioni soggettive necessarie, un libro dei sogni. . .
    2) rivisitare la storia e rinnovare le politiche della socialdemocrazia, adeguandole ai tempi. Rinunciare alla fuoriuscita dal capitalismo, ma almeno elaborare un complesso coerente di riforme (riforme vere , non ricette neoliberiste spacciate per riforme, stile le lenzuolate di Bersani ).
    Ecco, ho fatto il compitino

    • alla ipotesi 2 ci ho creduto sino ai primi anni 80, poi ho incominciato ad accontentarmi di meno; non credo che le classi siano il motore della storia e (dopo il marxismo sia nella versione comunista sia in quella socialista che hanno evidenziato limiti pesanti) non vedo nulla di significativo che sia esterno al quadro del sistema capitalistico che va reso più equo, più efficiente e controllato rispetto ai poteri del capitale finanziario. Mi rendo conto di essere pessimista ma in politica vedo poche prospettive. Meglio sul versante della scienza e dell’etica

  3. Mah, mi pare che l'analisi di Sesto sia abbastanza scialba e troppo politically correct. Conclude con la necessità di superare i mali della globalizzazione con ' nuove regole, democrazia democrazia ecc ecc. Il termine 'globalizzazione ' ormai mi fa venire l'itterizia. Che cosa è, una forma di afasia o qualcosa del genere? Perché non parlare apertamente di CAPITALISMO NELLA FASE DELL'IMPERIALISMO FINANZIARIO, perché non parlare mai, come per un interdetto storico, di modo di produzione e scambio? Perché non affrontare mai il problema della necessità di una rinnovata e profonda analisi teorica, di una visione complessiva e di alto profilo della 'STRUTTURA '?

  4. Tutto vero. Capisco questo impulso a voler fare sentire la propria voce anche da questi angoli di America dimenticati.
    Ma quello che mi spaventa veramente è l'uomo che si è posto, e che è stato accolto a braccia aperte, come portavoce di queste grandi masse. Un uomo che è stato capace aizzare la Middle America puntando sulla divisione e su valori arretrati e negativi. Un uomo che ha saputo fomentare questi sentimenti negativi a tal punto da indurre milioni di persone a votare per lui, ignorando la sua vera personalità, l'esempio che dà, le cose spregevoli che fa.
    Purtroppo il partito democratico ha commesso parecchi errori durante questa campagna: ha voluto necessariamente spingere un candidato che non era forse quello giusto (penso che mediamente ci fosse maggiore entusiasmo per Sanders, almeno tra la generazioni più giovani), e l'ha fatto in modo non proprio trasparente (ci sono dei dubbi che circondano la nomination da parte della DNC). E lasciamo perdere il ruolo dei media nell'intera faccenda.
    Ora, in dado è tratto. Diamo a quest'uomo la possibilità di redimersi e di dimostrare, se ce l'ha, la capacità di unire nuovamente questo popolo ormai diviso (i segni di intolleranza e violenza si vedono in questi giorni più che mai). In cuor mio, spero che ci sorprenda tutti alla grande. L'alternativa sarebbe troppo dolorosa, per non dire pericolosa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>