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1952-1956: le elementari a Villasanta — 7 commenti

  1. Ho messo su “sei di Villasanta se … la seguente domanda “quanti eravate in clsse per i nati dal 46 al 50”.
    Ecco alcune risposte:

    Franca Monguzzi: Io sono del 59 in prima elementare eravamo in 36 e stavamo tutti educatamente seduti e zitti adesso dieci persone classe non riescono a gestirli. Anch’io ho avuto la maestra Sivieri, severa ma brava, mi ricordo che le era venuta una brutta malattia andavamo a trovarla anche a casa abitava nell’edificio comunale perché suo marito era segretario

    Giovanni Mondonico: Noi del 47 ci avvicinavano ai 40. Il maestro Natalizi Baldi anche lui molto severo. Spesso usava le mani ed anche la famosa bacchetta di legno che noi stessi portavamo. Ricordo Sala che aveva parenti falegnami per cui bacchetta molto lunga. A quella violenza, vista oggi, ci sarebbe da ribellarsi, invece … tutti zitti. Solo Fregonese reagiva e più lo faceva e peggio era.

    Claudia Motta: In classe eravamo una trentina, l’insegnante brava e preparata ma troppo severa, ceffoni e bacchetta le usava molto di frequente. Povere le bimbe che non finivano i compiti, magari non capivano al volo o disturbavamo un po’. Per fortuna non sono mai stata bacchettata ma se nelle classi entrava lo psicologo o il consiglio di classe come oggi giorno …

    Ornella Ferrario: Questa la classe di mio marito anno di nascita 1948. Non erano tantissimi e l’insegnante era il maestro Mosconi

    Lella Motta classe 47: Bravo !!!! Questi sono bei ricordi da rispolverare e apprezzare
    Io ho avuto la fortuna di avere sempre la stessa maestra la Sig. Fumagalli Merlo. Ottima insegnante che ricordo sempre con affetto

  2. Io ho avuto dalla prima alla quinta la maestra Battistini.
    Una sola maestra per circa 30 alunne. Grembiule bianco con fiocco blu. Ricordo lavori con il ‘das ‘ (non sono sicura se si scrive così)
    Alle pareti disegni con le lettere dell’alfabeto.
    Per alcuni anni per scrivere si usava una cannuccia con pennino che veniva intinto nell’inchiostro e lo scritto veniva poi asciugato con la carta assorbente; poi si è passati alla stilografica e infine alla biro.

  3. Non so se fosse lo stesso Renzo Erba che fu mio compagno di classe al liceo classico Zucchi: era il figlio di un importante commercialista monzese ed abitava in un villone anni ’30/40 a Villasanta.
    Era il primo della classe in tutte le materie letterarie con nostro grande rosicamento.
    L’ultimo anno di liceo la professoressa di filosofia Merenda che se lo coccolava gli chiese:”Lei che è così bravo in queste materie andrà sicuramente ad una facoltà letteraria, vero ?”
    “No, signora professoressa: andrò alla Bocconi per fare il commercialista come mio papà”
    La vedemmo quasi strapazzare sulla cattedra…

  4. Ho avuto la maestra Sabbadini in quarta elementare; ricordo che aveva la mania della grammatica ed è grazie a lei se i verbi difficilmentei li sbaglio.
    Comunque ero molto vivace e finivo sempre dietro la lavagna e siccome cacciavo fuori la testa facendo le boccacce mi mandava a fuori dalla porta dopo aavermi dato una nota negativa.
    Quando tornavo a casa finivo in castigo; bei tempi

  5. Ricordo che alle scuole elementari, la seconda io la feci nell’attuale sede delle medie, si andava anche al pomeriggio fino alle quattro. Non avendo l’orologio il tempo lo misuravamo con l’arrivo del treno a vapore, che faceva manovre in stazione. Il treno guidato dal “gaton” arrivava poco prima dell’ora di uscita. Subito dopo ci fermavano a giocare a palla al “campet” fuori la scuola nell’attuale parcheggio di via Camperio. Bei tempi

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